Una delle sorprese di questa serata XXL ci arriva dal Michigan, dal momento che Pistoni si offrirono gli scalpi di Lakers (115-103) a casa.
Preso molto rapidamente per la gola, LeBron James (20 punti, 11 assist, 8 rimbalzi) e soprattutto Antonio Davis (37 punti, 9 rimbalzi) ha provato di tutto Los Angelesma non c'era niente da fare Jaden Ivey (26 punti), Cade Cunningham (17 punti, 11 rimbalzi, 11 assist) o addirittura Tim Hardaway Jr. (19 punti), che ha condotto Detroit verso la sua seconda vittoria consecutiva. Il terzo in quattro partite.
I Pistons sono lì, i Lakers sono a terra
Sorprendentemente, perché sono dentro schiena contro schiena e quindi non dovrebbero beneficiare del vantaggio della freschezza, i Pistons hanno la partenza migliore. Più fisici, meno apatici e forti della fiducia accumulata il giorno prima a Brooklyn, hanno punito gli errori difensivi dei Lakers completamente arretrati e troppo lassisti sulla ribattuta. Anthony Davis è solo ma poi aiutato da LeBron James, solo che questo non basta a contrastare i piani avversari. Il divario sale a +10 poi a +20 e, nel complesso, gli uomini di JB Bickerstaff lasciano una buona impressione, dietro Tobias Harris, Tim Hardaway Jr. poi Jaden Ivey (67-53).
Dopo l'intervallo, Tim Hardaway Jr. prova a portare a casa il punto con i suoi tiri da 3 punti, tranne che Los Angeles riesce finalmente a firmare un “run” (14-2) che vede D'Angelo Russell, Anthony Davis e Austin Reaves prende di default la difesa avversaria per riaccendere la suspense. Si potrebbe immaginare Los Angeles lanciata verso il ritornosoprattutto con un “AD” che è un successo dentro, ma Detroit resisterà e piegherà l'affare, senza farsi prendere dal panico.
Tra il rookie disinibito Ron Holland, Cade Cunningham che si comporta da boss o Jaden Ivey che piazza i canestri decisivi, si regala un successo meritato e autoritario ai giocatori del Michigan (115-103).
COSA RICORDARE
– Detroit nella giusta direzione? Rispetto alle ultime stagioni, riteniamo che i Pistons siano guidati molto meglio da JB Bickerstaff e molto più concentrati sul campo con veterani con profili che corrispondono a Cade Cunningham, Jaden Ivey o Jalen Duren. Illustrazione di questa sera in cui, dopo la vittoria a Brooklyn, hanno attaccato bene la partita prima di gestire il vantaggio per tutta la serata. Prova anche che i giovani locali stanno crescendo bene in Michigan: questo “money-time” dove, anche quando i Lakers sono tornati a -5, il piano di gioco ha continuato ad essere applicato e poi i canestri sono caduti come ricompensa.
– Un ritardo di accensione che costa caro a Los Angeles. Ostacolati per tutta la serata dall'intensità fisica della coppia Jalen Duren – Isaiah Stewart sulla ribattuta, ma anche appesantiti da una goffaggine da 3 punti che persiste, i Lakers si lasciano sfuggire una partita che, sulla carta, sembrava tuttavia largamente ai loro occhi. ambito. Il tipo di sconfitta che può rivelarsi problematica a fine stagione, anche se su questo non ci sono dubbi, visto che i Pistons avevano il controllo della partita. Nonostante Anthony Davis, furioso ma infortunato alla caviglia nel finale, gli uomini di JJ Redick sono stati richiamati malissimo all'ordine ieri sera.
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Come leggere le statistiche? Min = Minuti; Tiri = Tiri riusciti / Tiri tentati; 3 punti = 3 punti / 3 punti tentati; LF = tiri liberi effettuati/tiri liberi tentati; O = rimbalzo offensivo; D=rimbalzo difensivo; T = Rimbalzi totali; Pd = assist; Fte: Falli personali; Int = Intercetta; Bp = Palle perse; Ct: Contro; +/- = Differenza di punti quando il giocatore è in campo; Pti = Punti; Eval: valutazione del giocatore calcolata da azioni positive – azioni negative.
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