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Inizio pagina 14. Rapporto. Come il Rowing Bayonnais ha posto fine alla maledizione di Anoeta

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Di fronte a poco più di 32.000 persone e dopo essere caduto durante le due precedenti ricollocazioni, Aviron Bayonnais ha schiacciato lo Stade Rochelais (37-07) e ha finalmente spezzato la maledizione dell’Anoeta…

La maledizione è finita. Finalmente. Battuto, ad Anoeta, nel duello Pirenei-Atlantici nel 2023 (20-30), poi umiliato dal RCT in “prima serata” la scorsa stagione (10-46), Il canottaggio Bayonnais ha schiacciato lo Stade Rochelais questo sabato pomeriggio (37-07), e per la prima volta dopo molto tempo, “le ali” ha risuonato, al fischio finale, nel recinto solitamente occupato dai calciatori della Real Sociedad. “La vittoria è ciò che cerchiamo da tre anni. Le prime due partite non ci hanno sorriso. Lì volevamo offrirlo ai nostri tifosi, volevamo ritrovare qui il sapore della vittoria. Il bonus offensivo? E’ la ciliegina sulla torta, è il segno che abbiamo fatto un’ottima partita durante tutti gli 80 minuti.”, ha analizzato il numero nove Maxime Machenaud dopo la partita.

La scelta della sobrietà

La squadra di Bayonne ha vinto perché ha soffocato La Rochelle in avvio (20-0, 14°) e, soprattutto, perché ha gestito bene l’approccio a questa partita. Internamente, questa settimana, lo staff ha cercato di sminuire il trasferimento, al punto da renderlo un non-evento. “Da parte mia non tengo conto del fatto che ci siamo, Joël Rey ce lo ha spiegato giovedì mattina. La scorsa settimana abbiamo giocato contro un grande nome. Là ne otteniamo un altro. Sarà ad Anoeta, molto buono. Saremmo a Saint-Pée-sur-Nivelle o Hasparren, sarebbe lo stesso. Capisco l’aspetto legato all’evento, ma la cosa più importante è la squadra che affronteremo e come pensiamo di affrontarla.”
I giorni e le ore che hanno preceduto l’incontro, del resto, non hanno suscitato un entusiasmo travolgente. Sulle rive del Nive, questa settimana, si è parlato ampiamente del prolungamento di Sireli Maqala o della prima di Manu Tuilagi. Il viaggio a San Sebastian? Alcuni annunciarono che non sarebbero andati ad Anoeta, per superstizione. Altri sì, ma resta il fatto che venerdì sera sulla piattaforma ufficiale del club erano disponibili per la rivendita più di 500 biglietti, mentre all’inizio della partita 7mila posti (su 39.500) non avevano trovato un acquirente.
Anoetaha raccontato sabato sera Grégory Patat, Non ne abbiamo parlato molto durante la settimana. Ho parlato della sesta giornata di campionato, non del passato. Non è mai bello guardarsi indietro. Ho chiesto ai giocatori di concentrarsi sul momento presente. Questo è qualcosa che non abbiamo fatto negli anni passati. Questa volta non c’era una maglia speciale, il finale era semplice. Sapevamo che più mettevamo in campo il nostro rugby, più possibilità c’erano di avere un risultato positivo.”

Maxime Machenaud al suo arrivo ad Anoeta, sabato pomeriggio.
Midi Olimpique – Pablo ORDAS

Machenaud: “Questo stadio è uno dei più belli”

Non sappiamo se l’allenatore biancoceleste avesse immaginato, nei suoi sogni più sfrenati, il suo squadra capace di dominare La Rochelle a questo punto, nel primo periodo, anche se ha ammesso, tanto per fare il pignolo, di essersi pentito dei troppi errori commessi successivamente dai suoi giocatori. È stato, se proprio si dovesse trovarne uno, l’unico lato negativo di un pomeriggio da sogno per il Rowing, che ha raccolto il primo bonus offensivo della stagione. “Sono orgoglioso di aver suonato in un luogo come questo, che rappresenta l’intero Paese Bascoha sottolineato il tecnico in conferenza stampa. Vogliamo sempre giocare in stadi del genere, ma ciò che ha fatto la differenza è che prima della partita ci siamo concentrati su una giornata da Top 14.”
A questo proposito si segnala che sabato Bayonne aveva tra le sue fila numerosi nazionali abituati ai grandi stadi (Iturria, Machenaud, Habel-Küffner, Segonds, Tuilagi, Carreras…) e la loro presenza, a quanto pare, ha permesso di comprendere meglio l’evento. “Mi piace giocare in questo tipo di recinto, ha riconosciuto l’esperto Maxime Machenaud (35 anni), autore di un’ottima prestazione. Sono partite speciali, sembrano incontri di gala, di altissimo livello. Inoltre trovo che questo stadio sia uno dei più belli. Non è né troppo grande né troppo piccola e la città di San Sebastian è davvero speciale, perché è festosa.”
Ma in un campionato duro come quello della Top 14, il cielo e i biancorossi non hanno voluto restare a lungo sulle loro nuvole. “Oggi il tempo era bello, c’era gente e ci sentivamo bene in campoha descritto Machenaud. La preparazione è stata buona, abbiamo messo in campo quello che serviva, ma è raro che da quando sono qui facciamo due partite di fila. Questa sera voglio divertirci con la famiglia e gli amici, perché sono sempre momenti piacevoli, ma da lunedì dovremo passare al Racing.” Questa è la legge dei Top 14. Le vittorie, per quanto belle possano essere, sono solo fugaci.

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