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Il CAS spiega perché la sanzione di Paul Pogba è stata ridotta

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Risultato positivo ai metaboliti del testosterone l’11 settembre 2023, dopo una partita contro l’Udinese (dove non era nemmeno entrato), Paul Pogba ha visto la sua carriera interrompersi bruscamente il 29 febbraio 2024. Squalificato per quattro anni, il centrocampista francese è stato quindi annunciato il ritiro. Sì, ma ora, mentre il clan Pogba aveva prontamente presentato ricorso, venerdì scorso il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) ha finalmente accettato di ridurre la sanzione a diciotto mesi. Conseguenza: Pogba potrà tornare a giocare da marzo 2025.

Il resto dopo questo annuncio

In un comunicato stampa pubblicato lunedì, anche il CAS ha motivato la sua decisione. Mentre appare chiaro che l’assunzione di DHEA è stata prescritta da un medico americano, che avrebbe dovuto informare Pogba delle conseguenze di questi integratori, l’agenzia antidoping italiana ha chiesto una sospensione di 4 anni, e Pogba ne ha chiesto solo 1. “La maggior parte delle prove addotte da Pogba non sono state smentite” da parte avversa, spiega in particolare l’organismo, precisando anche che in questa vicenda il responsabile è Pogba e, “Come calciatore professionista, avrei dovuto prestare maggiore attenzione alle circostanze”.

Il comunicato stampa completo

“Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) si è pronunciato sul ricorso presentato dal calciatore Paul Pogba (il Giocatore) contro la decisione resa il 28 febbraio 2024 dal Tribunale Nazionale Antidoping della Nazionale Antidoping Italiana. (ONAD Italia) (la Decisione impugnata), nella quale è stato riconosciuto colpevole di violazione delle regole antidoping (ADRV) (DHEA, classificato come “metabolita non endogeno del testosterone” dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA) )) e sanzionato con un periodo di sospensione di quattro anni a partire dall’11 settembre 2023 e con una multa di 5.000 euro. La commissione CAS incaricata del caso ha parzialmente accolto il ricorso presentato da Paul Pogba. Ha confermato l’ADRV ma ha ridotto la sanzione inflitta al Giocatore ad un periodo di sospensione di 18 mesi, a partire dall’11 settembre 2023, e ha annullato la sanzione. Il lodo arbitrale motivato, con le motivazioni della decisione del Collegio, sarà comunicato alle parti nel più breve tempo possibile. Il gruppo CAS ha fornito le seguenti informazioni riguardo alla sua decisione: “Il gruppo CAS ha basato la sua decisione sulle prove e sugli argomenti legali avanzati secondo cui l’ingestione di DHEA da parte del signor Pogba, la sostanza per la quale era risultato positivo al test, era involontaria ed era il risultato di un’assunzione errata un integratore prescrittogli da un medico in Florida, dopo che al signor Pogba era stato assicurato che il medico, il quale aveva affermato di avere in cura diversi atleti americani e giocatori internazionali di alto livello, era ben informato e avrebbe tenuto conto degli obblighi antidoping del signor Pogba ai sensi il Codice Mondiale Antidoping. Il signor Pogba ha chiesto una sanzione di soli 12 mesi in riconoscimento dell’esistenza di qualche colpa da parte sua (non ha chiesto al collegio del CAS una determinazione di assenza di colpa o negligenza). La NADO Italia ha sostenuto che l’imprudenza del Giocatore era grave e giustificava una squalifica di 4 anni. Il caso di Pogba è stato sostenuto da diversi esperti. La maggior parte delle prove fornite dal signor Pogba non sono state contestate. La decisione del Collegio CAS è definitiva e vincolante, salvo il diritto delle parti di ricorrere entro 30 giorni al Tribunale Federale Svizzero per motivi limitati..

Pub. IL 07/10/2024 13:08
Aggiornamento 07/10/2024 13:43

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