“È molto importante sostenere gli esami consigliati dalla Cassa di assicurazione sanitaria primaria.“, assicura Géraldine. Questa cinquantenne residente a Laval ha partecipato questa domenica, 6 ottobre, ad una corsa a Saint-Berthevin (Mayenne), nell’ambito di la campagna di sensibilizzazione “Ottobre Rosa”.“, per combattere il cancro al seno.
Sua cugina, ora in remissione, soffriva della malattia. “Ti fa venir voglia di prestare attenzione ancora di più“, testimonia chi ne ha già effettuate diverse mammografie. “Possiamo tornare indietro e dire a noi stessi che non c’è problema. Ci diciamo sempre che va tutto bene, ma non sappiamo cosa sia veramente, quindi dobbiamo davvero dare gli esami.”
Autopalpazione per rilevare anomalie
La cinquantenne ammette, però, che a casa non si prende abbastanza tempo per guardarsi il petto. Ancora, l’autopalpazione dovrebbe essere un riflesso, a partire dai trent’anniricorda Paul Aufrere, medico generico a Saint-Berthevin. “Solo visivamente potrebbe trattarsi di un cambiamento di dimensioni, gonfiore, arrossamento, aspetto a buccia d’arancia… Già tutto questo è solo un’ispezione, e non sono sicura che tutte le donne sappiano riconoscerlo; sapendo che non è necessariamente brutale, può essere progressista.” Dopo l’ispezione si effettua l’autopalpazione del seno e del torace… Un’abitudine da prendere secondo il medico, perché se la malattia viene diagnosticata abbastanza presto, il cancro al seno guarisce entro breve tempo nove casi su dieci.
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