Pubblicato il 19 settembre 2024 alle 12:18 / Modificato il 19 settembre 2024 alle 14:16
“Perché non mi sorprendo…” sospira un alto ufficiale di polizia di Sofia, specializzato in cybercrime. Partendo da Taiwan e passando per Budapest, la pista dei cercapersone trappola ci ha condotto da mercoledì nella capitale bulgara. In un appartamento chiuso a chiave al piano terra di un palazzo sulla via pedonale di Vitosha, la più frequentata dai turisti, ci sono una casella postale e una misteriosa azienda, la Norta Global Ltd. Secondo le autorità ungheresi, è quella che ha venduto e fornito i cercapersone agli Hezbollah libanesi. La società di Budapest Bac Consulting, implicata nelle prime ore delle indagini, non sarebbe altro che un intermediario, o addirittura una copertura per cercare di nascondere quella che sicuramente diventerà nelle ore a venire “la pista bulgara”.
“Puzza di cortina fumogena”
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