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innovazione, ecologia, inclusione e domanda di finanziamenti

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La rivelazione fashion dell’anno 2024 è Lucille Thievre. Il Fashion Prize for Social Commitment va a Mossi Traoré. Racconto della serata della cerimonia.

Martedì 17 settembre: la presentazione del Grand Prix de la Création de la ville de Paris si tiene nel Salon d’Honneur dell’Hôtel de Ville. A mo’ di introduzione, Nicolas Bonnet-Oulaldj*, ora in carica, e Lyne Cohen-Solal** parlano dei Giochi olimpici a cui hanno partecipato ex vincitori (Mathieu Lehanneur, Clara Daguin) e colei che si è distinta, Jeanne Friot, di cui Lyne Cohen-Solal ricorda il “cavallo d’argento che galoppava sulla Senna”.

Ma al di là del ricordo dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, il messaggio veicolato è la richiesta di sussidi, erogati dalle autorità pubbliche, per gli artigiani, gli artigiani, gli stilisti di moda e gli stilisti di accessori moda.

La città di Parigi e i Métiers d’Art chiedono finanziamenti per iniziative legate alla moda

“Vorremmo che il governo ci sostenesse, ma al momento non c’è alcun governo”, afferma Nicolas Bonnet-Oulaldj. In altre parole: l’eredità dei Giochi Olimpici, e per estensione di tutti gli eventi artistici che hanno avuto luogo grazie a questi professionisti, merita di essere valorizzata.

“Dobbiamo queste emozioni a chi sa creare. I laboratori hanno questa adattabilità per mettersi al lavoro”, aggiunge Lyne Cohen-Solal. “Dobbiamo sovvenzionare la trasmissione del know-how”. E fare affidamento sul Primo Ministro.

È con questa speranza che inizia la presentazione del Grand Prix de la Création. Un po’ come i César della moda, con tanti ringraziamenti (soprattutto per i genitori), ma meno caustico.

In totale otto vincitori riceveranno 18.000 euro ciascuno.

I premi includono anche una mostra dei loro lavori al Palais Galliera e un’altra alle Galeries Lafayette Champs-Élysées. L’interior designer Chloé Nègre è il presidente della giuria Métiers d’Art.

Antonin Mongin riceve il premio Revelation Métiers d’Art. Questo stilista tessile lavora con capelli, canapa, lino e rami per creare pellicce finte in materiali naturali. Ringrazia il Municipio di Parigi e i “numerosi donatori di capelli”.

Tony Jouanneau (Atelier Sumbiosis) vince il premio Engagement métiers d’art. Questo finissaggio tessile utilizza processi di tintura con microalghe, motivi divorati da insetti o stampe batteriche su tessuto. Ringrazia le icone pop che ispirano lui e la sua compagna.

Poi arriva il momento di premiare il design. Il premio Rivelazione va a Wendy Andreu, che modella tessuti in tre dimensioni senza scarti. Il premio Impegno va a Marlène Huissoud, che lavora con gli scarti del mondo degli insetti.

I premi della moda vanno a Lucille Thievre e Mossi Traoré

Stéphane Ashpool, creatore del marchio Pigalle e direttore artistico degli outfit dei Blues ai Giochi di Parigi 2024, annuncia i vincitori dei premi moda. Al suo fianco, Yann Rivoallan, presidente della FFPAPF.

La rivelazione fashion dell’anno 2024 è Lucille Thievre, che sarà presente allo showroom Sphère dal 25 settembre al 1° ottobre 2024, per la Paris Fashion Week. Il suo obiettivo? Restituire una dimensione artigianale alla moda.

Lavora “attorno alle linee del corpo”, nel laboratorio Wonder, un collettivo di artisti. Il suo approccio artistico si ritrova in abiti, in jersey o viscosa, che abbracciano il corpo senza costringerlo, lo drappeggiano e lo rivelano, attraverso trasparenze, ritagli, allacciature bondage e abbottonature scollate.

L’impegno per la moda va a Mossi Traoré, uno stilista di periferia che è riuscito a inserirsi nella sfera ultra-selezionata della moda. Crea abiti che portano un nuovo segno sociale, quello di una società più unita attraverso la creazione di una scuola di cucito a Villiers-sur-Marne: Les Ateliers Alix. Chiamato così in riferimento ad Alix Grès per la quale ha una passione.

Al punto da sfoggiare, per la sua ultima collezione, una maglietta con la scritta: “Voglio che le giovani generazioni conoscano Madame Grès meglio di Kim Kardashian”. In segno di ringraziamento, Mossi Traore cita il padre netturbino e il fatto che Anne Hidalgo indossasse uno dei suoi abiti. Come un simbolo di possibile ascesa sociale.

Il premio per gli accessori di moda va a Phileo, designer di scarpe fatte di buccia di mela. Il premio per gli accessori di gioielleria va a Kitesy Martin Studio, che usa scorte dormienti di catene e cordoni per creare originali mix di metallo e tessuto. Fine della storia, o quasi, visto che un cocktail dinner chiude la cerimonia.

*Nicolas Bonnet-Oulaldj: Vicesindaco di Parigi – commercio, artigianato, libere professioni e mestieri dell’arte e della moda.

**Lyne Cohen-Solal: Presidente dell’Istituto nazionale per l’artigianato artistico.

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