Ginevra: transazioni immobiliari in calo

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Ginevra: transazioni immobiliari in calo
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Meno vendite, ma i prezzi restano alti

Il mercato della pietra di Ginevra continua a rallentare, con il numero di transazioni al livello più basso degli ultimi dieci anni.

Pubblicato oggi alle 10:07

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Nel corso del 2024, a Ginevra sono stati venduti 2’787 immobili, secondo l’ultimo conteggio pubblicato giovedì dall’Ufficio cantonale di statistica (Ocstat). Si tratta di un calo di quasi il 20% rispetto alla media degli ultimi tre anni. Per trovare tali livelli, dobbiamo tornare al 2014.

Il calo è significativo anche in termini di importi scambiati. Il valore totale delle transazioni per il 2024 ammonta a 6,9 miliardi di franchi. Una contrazione del 30% rispetto al record di 9,9 miliardi raggiunto nel 2021. Nonostante questo calo, il volume resta superiore ai livelli pre-pandemia.

Il bilancio del quarto trimestre 2024 potrebbe tuttavia essere rivisto al rialzo a causa della registrazione di transazioni tardive, avverte l’Ocstat.

Nonostante il calo del numero dei casi, i prezzi non seguono questa tendenza. Nel 2024 il prezzo medio di una casa unifamiliare è salito a 2,29 milioni di franchi, leggermente in aumento rispetto al 2023 (2,2 milioni). Gli appartamenti in condominio hanno un prezzo medio di 1,22 milioni, in lieve calo rispetto all’anno precedente (1,26 milioni).

Christophe Aumeunier, segretario generale della Camera immobiliare di Ginevra (CGI), constata che il calo delle vendite riguarda anche gli immobili di rendimento, questi edifici destinati a generare redditi da locazione.

La costruzione diminuisce

“Negli ultimi anni i grandi attori istituzionali hanno acquistato molto, il che riduce ora il numero di edifici disponibili sul mercato”, spiega. In un contesto in cui obbligazioni e azioni offrono scarsi rendimenti, le transazioni rimangono limitate, con i grandi player che preferiscono mantenere i propri investimenti.

Per il mercato residenziale individuale il dato è preoccupante. “La costruzione di alloggi tende a diminuire”, osserva Christophe Aumeunier. Sottolinea che la maggior parte dei progetti attuali sono destinati al noleggio.

Il professionista precisa che “la zona di sviluppo è praticamente l’unica area in cui si possono costruire nuove abitazioni”. Tuttavia, l’applicazione della legge in queste zone (LGZD) limita la percentuale di appartamenti DPI. Nel 2023 era pari al 20% (450 unità abitative).

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Marc Renfer dall’inizio del 2022 è giornalista nella sezione di Ginevra. In precedenza ha lavorato per dieci anni presso la RTS, in parte come giornalista di dati.Maggiori informazioni @marcrenfer

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