A Ginevra la Procura della Repubblica chiede 5 anni di carcere contro l’imprenditore immerso nell’ultralusso

A Ginevra la Procura della Repubblica chiede 5 anni di carcere contro l’imprenditore immerso nell’ultralusso
A Ginevra la Procura della Repubblica chiede 5 anni di carcere contro l’imprenditore immerso nell’ultralusso
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Pubblicato il 22 gennaio 2025 alle 16:48 / Modificato il 22 gennaio 2025 alle 18:55

3 minuti lettura

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“Il castello di carte è crollato e non è colpa di Tartempion. Il direttore d’orchestra di questa debacle è lui”. Mercoledì scorso, al processo contro Eric Arnoux, promotore di un settore immobiliare di altissimo livello, è stata data la parola ai numerosi accusatori. Ed è stata la procura Sylvie Bertrand-Curreli a lanciare l’offensiva dipingendo un imputato preoccupato soprattutto del suo stile di vita, arrabbiato, insensibile alla sorte dei dipendenti, impartitore di lezioni e seguace della teoria del complotto. Contro l’uomo che ha ingannato il suo popolo, si è avvalso di un indebitamento eccessivo cronico, ha praticato il sistema del “collegamento di tasche” e ha mostrato “totale disprezzo per la legge”, la Procura di Ginevra ha chiesto una pena detentiva di 5 anni.

Secondo l’accusa il francese, che oggi ha 58 anni, ha accumulato illeciti nella condotta delle società di cui aveva il controllo. “Una corsa così precipitosa non poteva che portare a questi disagi.” Chiedendo un verdetto di colpevolezza per il lungo elenco di reati imputati, il pubblico ministero ritiene che l’interessato debba essere condannato ad una pena dura e pesante a causa della sua gestione caotica, del suo modo sistematico di agire e della sua totale mancanza di consapevolezza o rimorso. “Non ha mai aggiustato nulla.” Oltre al carcere viene richiesta anche l’interdizione dall’esercizio di affari in Svizzera, per un periodo di 5 anni.

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