Le numerose banche creditrici del marchio francese Gifi hanno deciso a favore del piano di salvaguardia elaborato congiuntamente da AlixPartners e Philippe Brochard, ex amministratore delegato di Auchan France, e sostenuto da Philippe Ginestet, suo fondatore e principale azionista. . Un sostegno tutt’altro che simbolico poiché Philippe Ginestet si sarebbe impegnato a reintegrare nella società una somma molto elevata (stimata in 270 milioni di euro dal nostro collega “La Lettre”) che non vuole certo vedere svenduta. Sotto la pressione delle banche che ne hanno fatto una condizione primaria, ha anche accettato di cedere il controllo della sua azienda al team di turnaround formato da AlixPartners e Philippe Brochard e di ritirarsi, lui e suo figlio, da qualsiasi carica operativa e dirigenziale.
Concretamente e salvo ribaltamento dell’ultimo minuto, l’ex capo di Auchan France dovrebbe assumere la guida del campione dei prezzi bassi francesi, a partire da lunedì 20 gennaio, con i titoli di amministratore delegato e dirigente aziendale, accompagnato dai team di AlixPartners. Questa gestione transitoria dovrà funzionare ancora per alcuni mesi, prima dell’arrivo, come ha rivelato oggi il nostro collega “La Lettre”, di un nuovo amministratore delegato, François de Castelnau, attuale vicedirettore generale di Showroomprivé. Tuttavia, non dovrebbe entrare in carica prima di 3 mesi. È tempo che il nuovo gruppo dirigente lanci i progetti di ristrutturazione più urgenti, in particolare quelli riguardanti l’organizzazione della sede centrale del gruppo, che impiega circa 700 dipendenti a Villeneuve-sur-Lot, e il sourcing dell’azienda, con sede in Cina. I team del negozio non sarebbero interessati.
Molti altri prezzi bassi
In cima all’ordine del giorno ci sarà anche il rinnovamento della parte tecnologica del marchio francese del bazar, martoriato in particolare dall’integrazione mal gestita di un nuovo sistema informativo nell’azienda. Proprio come l’offerta che verrà rielaborata. Di fatto, la fine del passaggio al segmento superiore che ha tagliato fuori il marchio dalla sua base di clienti principale. Gifi aveva poco a poco rinunciato a molti dei suoi prezzi bassi e ad un certo punto proponeva solo poche centinaia di articoli a meno di 1 euro contro i circa 6.000 del suo grande rivale Action. Secondo le nostre fonti, il differenziale dovrebbe essere colmato molto rapidamente. Questo mentre il mercato vede un’ondata di offerte da parte dei rivenditori online cinesi a prezzi scontati, Tému e Shein.