Il Senegal pronto a raffinare il suo petrolio

Il Senegal pronto a raffinare il suo petrolio
Il Senegal pronto a raffinare il suo petrolio
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Una pagina importante nella storia petrolifera del Senegal sta per essere scritta. Secondo le informazioni di Jeune Afrique, il Paese si prepara a compiere un passo decisivo raffinando localmente il proprio petrolio a partire dal primo trimestre del 2025, un importante passo avanti verso la sua indipendenza energetica.

L’African Refining Company (SAR), guidata da Mamadou Abib Diop, sta finalizzando gli ultimi adeguamenti tecnici nei suoi impianti di Mbao, un sobborgo di Dakar. Secondo JA, i team tecnici stanno attualmente effettuando gli ultimi aggiustamenti dopo aver analizzato attentamente i campioni del giacimento di Sangomar per determinare con precisione il contenuto di zolfo del greggio.

Questo cambiamento strategico segna uno sviluppo significativo per la RAS che, fino ad ora, raffinava solo il petrolio greggio nigeriano. Come rivelato da un dirigente dell’azienda citato da Jeune Afrique, la decisione iniziale di non raffinare il greggio Sangomar era “una scelta tecnica e strategica”, giustificata dalla necessità di attendere che la qualità del greggio si stabilizzasse. Questa cautela spiega perché i primi carichi estratti dall’australiana Woodside erano diretti alle raffinerie tedesche e olandesi.

Nell’ambito dell’accordo di condivisione della produzione concluso tra la Senegal Oil Company (Petrosen) e Woodside, Dakar detiene il 20% della produzione totale stimata in 100.000 barili al giorno. Tuttavia, riferisce la rivista, si profila una grande sfida: la capacità della RAS di smaltire tutta questa produzione nazionale.

Sebbene un programma di modernizzazione lanciato nel 2020 miri ad aumentare la capacità di raffinazione da 1,2 a 1,5 milioni di tonnellate all’anno, gli impianti attuali non possono assorbire tutta la produzione locale. Ciò ha superato le previsioni iniziali, raggiungendo 16,9 milioni di barili tra giugno e dicembre 2024, rispetto agli 11,7 milioni previsti, secondo i dati riportati da Jeune Afrique.

Di fronte a questa sfida, il quotidiano rivela che Dakar sta valutando la costruzione di una seconda raffineria entro il 2028. Questo progetto chiamato “SAR 2.0” raggiungerebbe una capacità complessiva di 5,5 milioni di tonnellate all’anno, sufficiente a trattare i 5,3 milioni di tonnellate che Woodside può produrre. estrarre annualmente dal giacimento offshore di Sangomar.

Questo sviluppo segna un passo cruciale nella strategia energetica del Senegal, che sta passando dallo status di semplice produttore a quello di paese capace di trasformare le proprie risorse petrolifere.

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