l’essenziale
Dopo diverse segnalazioni di consumatori, l’influencer di moda e cosmetici “Bymounamour”, la cui azienda ha sede nell’Alta Garonna, è appena stato multato di 50.000 euro.
“Lo sconsiglio vivamente!!! Confermo la truffa – non fatevi ingannare come me! Sono passati più di 6 mesi da quando è stato effettuato il mio ordine e il servizio clienti mi chiede solo un po’ più di pazienza perché si suppone si sia verificato un problema tecnico. È fuggita a Dubai con la sua famiglia perché sapeva che la gente in Francia avrebbe voluto ucciderla dopo innumerevoli truffe. Questa è una delle testimonianze pubblicate sui siti di recensioni riguardante quella di “Bymounamour”.
Questo influencer, che vende vestiti e cosmetici “made in Senegal”, è stato appena multato di 50.000 euro dalla Direzione dipartimentale per la protezione delle popolazioni dell’Alta Garonna. Lo scorso luglio ha lasciato Tolosa per Dubai, come molte influencer. Questo è il periodo in cui molti clienti iniziano a criticare Hadja Diaby, che ha una community su Instagram di oltre 95.000 follower, per non aver consegnato i suoi prodotti.
“Ripagherai ogni centesimo.”
“Ordine effettuato ad aprile, ancora nulla ricevuto a metà dicembre […] Non mi arrenderò. Truffatore, prossimo passo: giustizia. E ripagherai ogni centesimo che hai rubato”, dice un altro cliente scontento sul sito di recensioni Trustpilot, che ne ha molte. “Orribile, una truffa, non ho mai ricevuto il mio ordine ma si rifiutano di rimborsare”.
“A seguito di numerose segnalazioni di consumatori sulla piattaforma Signal Conso, gli agenti della concorrenza, del consumo e del controllo delle frodi della direzione dipartimentale della protezione delle popolazioni dell’Alta Garonna hanno indagato sulle pratiche commerciali di un influencer nel 2023. Al termine delle indagini, sono state rilevate numerose carenze a danno dei consumatori. La Direzione Dipartimentale della Protezione delle Popolazioni dell’Alta Garonna ha quindi deciso di irrogare una sanzione amministrativa di un importo complessivo di. 50.000 euro a carico della suddetta società”, si legge in un comunicato stampa.
Tra le critiche, vi è segnatamente “la mancata messa a disposizione, in modo leggibile e comprensibile, delle informazioni relative all’esercizio del diritto di recesso prima della conclusione di un contratto di vendita a distanza” o addirittura “la mancata comunicazione al consumatore dei recapiti del/i mediatore/i a cui riferiscono.
I servizi statali deplorano anche “l’inosservanza dell’obbligo del professionista di informare il consumatore sulla possibilità di iscrizione nell’elenco degli oppositori alle offerte telefoniche” o addirittura “la mancata esecuzione, nel termine, dei provvedimenti disposti nell’ambito di un provvedimento amministrativo ingiunzione”.
Nell’aprile 2024, sui social, ha risposto ai suoi detrattori, “infantile” ha detto. “Ho un’azienda che sta andando molto bene. Questo tipo di attacco risolverà il problema? Le persone confondono gli ordini in ritardo con furto e truffa. Non posso discutere con queste persone. Scrivete al servizio post vendita, ci vuole tempo ma risponde.
Francia