L’HC Bienne ha sorpreso tutti all’inizio del campionato interpretando i ruoli da protagonista, nonostante un’offseason segnata da diverse partenze importanti all’interno della sua squadra (Joren van Pottelberghe, Beat Forster, Yannick Rathgeb, Luca Hischier, Tino Kessler e Mike Künzle in particolare ).
Da novembre la squadra neozelandese è però rimasta intrappolata in una terribile spirale negativa, per poi ritrovare recentemente la luce (2 vittorie consecutive). Lo spettro di una fine d’anno anticipata il 1° marzo, la sera del 52esimo turno della stagione regolare, però, incombe alla Tissot Arena.
Questa ipotesi è discussa da due giornalisti di matin.ch, nella serie di domande francofone del 2025.
Ruben Steiger: Sì
Martedì non c’era bisogno di preoccuparsi per Biel, non ce n’è ancora qualche giorno dopo. Per gli stessi motivi. L’allenatore Martin Filander ha messo in piedi un sistema difensivo che regge perfettamente, indipendentemente dal numero di infortuni.
I numeri parlano da soli. Gli zelandesi hanno subito solo 80 gol in 35 partite. Solo lo Zurigo fa meglio in National League. Devono queste statistiche anche al brillante Harri Säteri.
Il Biel dipende dalle prestazioni del suo portiere finlandese? Ovviamente. Ma non è un problema visto che non ha mai deluso dal suo arrivo alla Tissot Arena nel 2022. Martedì contro il Lugano è stato decisivo e ha permesso alla sua squadra di vincere una partita decisiva nella lotta ai play-out.
Questo successo ha portato sollievo al cuore del vicecampione svizzero 2023 e creerà addirittura lo stimolo necessario per evitare problemi a fine campionato.
Perché no, gli zelandesi non giocheranno i play-out contro il vicino Ajoulot. Lasceranno questo difficile compito a un rivale. Come nel 2022, il Biel andrà in vacanza il 1° marzo, al termine dell’allenamento regolare, in un sentimento che mescola sollievo per essere sfuggito e delusione per aver mancato di poco gli spareggi.
Chris Geiger: No
No, i giocatori dell’HC Bienne non potranno riporre i pattini e il bastone la sera del 1° marzo. Non perché poi gli zelandesi si giocheranno il titolo, ma perché figureranno nel poco invidiabile 13° posto della classifica.
Se gli uomini di Martin Filander saranno condannati a giocare un play-out della paura contro il vicino Ajoulot, è perché sono sprofondati in una profonda crisi di risultati dall’inizio di novembre. Un esempio in numeri? Nelle ultime 16 partite l’HCB ha raccolto solo 17 piccoli punti. Impossibile sfuggire ad una delle ultime due file con un ritmo così mediocre, ne converrete.
Per uscire da questa brutta situazione, la squadra della Tissot Arena ha però pochi argomenti da offrire: è, infatti, troppo dipendente dalle prestazioni dei suoi due gioielli finlandesi (il portiere Harri Säteri e il capocannoniere Toni Rajala). Anche la sua squadra manca di talento e profondità. Un deficit che si traduce in una cronica incapacità di scuotere le reti avversarie (solo 2,23 gol segnati/partita in media).
In questa fase, solo i possibili arrivi last minute sembrano poter salvare l’HC Bienne. Oppure l’aiuto di un HC Lugano alla deriva, dove ora lavora il suo ex allenatore Antti Törmänen.