La dura analisi di Jean-Pierre Elissalde sul livello di La Rochelle

La dura analisi di Jean-Pierre Elissalde sul livello di La Rochelle
La dura analisi di Jean-Pierre Elissalde sul livello di La Rochelle
-

Ex giocatore e leggendario allenatore del La Rochelle, Jean-Pierre Elissalde non è stato gentile quando si è trattato di affrontare l’attuale livello di gioco dello Stade Rochelais. A pochi giorni dallo scontro contro il Leinster in Coppa dei Campioni, un’intera città attende la reazione dei due campioni d’Europa.

Domenica lo Stade Rochelais dà il benvenuto Leinster in Coppa dei Campioni per un manifesto che è diventato, negli ultimi anni, uno degli shock più attesi del panorama continentale. Solo che così com’è, i Rochelais sembrano lontani dal loro antico splendore. In difficoltà contabile in campionato (anche se il sesto posto mantiene le apparenze), è soprattutto il livello di gioco prodotto a preoccupare i tifosi, ma anche l’allenatore Ronan O’Gara, al termine di una preoccupante vittoria contro i ( molto ) giovani tolosani residenti a Deflandre.

Quindi, a pochi giorni dalla sfida contro un cosiddetto Leinster meno dominante – che non impedisce loro di segnare 30 gol sul Munster lo scorso fine settimana nell’URC e di ottenere due vittorie in due partite di Coppa dei Campioni – i Maritimes navigano nella nebbia. Sulle onde radio diQui La Rochelleil leggendario ex allenatore del Jaune et Noir per più di quindici anni, Jean-Pierre Elissalde, fa una chiara osservazione sulle attuali difficoltà del club alla caravella: “Oggi parlare di doppietta a fine stagione sarebbe incongruo se non fuori luogo. Non c’è olio nella ruota. La squadra sta invecchiando, è la fine del ciclo. Non cambia nulla. Sulla stampa, in settimana, tutti dicono che sono pronti e che è ora di agire, ma domenica vedo gli stessi problemi e il lunedì successivo leggo le stesse parole.

L’interrogatorio dei giovani

Pur con l’intenzione di migliorare il proprio gioco in questo inizio di stagione, i tre quarti di La Rochelle danno l’impressione di non riuscire a fare la differenza. L’esempio dello scorso fine settimana contro il Tolosa è stato lampante. I compagni di Seuteni hanno dominato la valorosa formazione dell’Alta Garonnaise, senza però riuscire davvero a fare la differenza. “Gli utenti di Internet si chiedono perché la palla non esce più veloce, ma secondo me non ha senso farlo uscire più velocemente, perché il club non ha giocatori per giocare veloceanalizza ancora l’ex giocatore e allenatore. Penso che lo abbiano capito, in fase di reclutamento, ingaggiando due giocatori che hanno ‘gambe’ per la prossima stagione”.

Un altro punto mette in dubbio il Rochelais originale: la mancanza di spazio per i giovani, soprattutto nelle retrovie. “Qui a differenza di altri club, quando giocano i giovani arrivano molto bene e spariscono molto velocemente, come il Reus, oppure prendono tempo. Ce ne sono pochissimi, in effetti. O’Gara cerca la soluzione. È bello giocare con il firewall, ma col tempo diventa un po’ eccessivo.”

Non dovresti vivere con le stelle sulla maglia, ma con le stelle negli occhi

Se il padre di Jean-Baptiste non risparmia lo Stade Rochelais, mostra comunque un certo ottimismo per i prossimi mesi. “Non dobbiamo dimenticare che le nostre competizioni finiscono con il format delle coppe. E, quindi, che tutto è possibile. La scorsa stagione è stata nella media, ma nella semifinale contro il Tolosa erano in vantaggio all’intervallo”.

Manda infine un messaggio alla giovane guardia del La Rochelle, che ha fatto passi da gigante nelle ultime stagioni nella categoria junior e che ora deve imporsi in prima squadra: “I giovani devono mordere, dimostrare che hanno fame. La Coppa dei Campioni è stata vinta senza di loro. Non dobbiamo vivere con le stelle sulla maglia, ma con le stelle negli occhi”.

-

PREV Il direttore sportivo dei Devils Vincent Mannaert si è dato tempo alla fine del mese per trovare il sostituto di Tedesco
NEXT Fulmini nell’Atlantico