l’essenziale
Con licenza del club Eight Ball Pink City di Tolosa, situato al “147” nel quartiere di Amidonniers, Yassine Khalfi e Fabian Monnin hanno brillato con la squadra francese. Scoperta di questi due assi del biliardo.
Condividono la stessa passione ma ognuno a modo suo. È al “147”, in una delle sale da biliardo più grandi di Francia, gestita dall’elegante Gaëlle, che si divertono regolarmente. Tra le 10 e le 15 ore settimanali per Fabian Monnin e “una ventina” per Yassine Khalfi, entrambi tesserati all’interno dell’Eight Ball Pink City.
Il primo ha vinto il bronzo a fine ottobre con Brian Ocoiski, all’European Snooker Championship, lasciando il Portogallo con il bonus del premio per la migliore serie del torneo (95 punti). Seconda medaglia a squadre solo per gli Azzurri in questa disciplina, una delle quattro varianti previste dalla Federazione francese del biliardo (biliardo francese, blackpool e biliardo americano). Il secondo, è diventato campione del mondo a squadre senior + 50 anni a Blackpool “per la sua prima selezione per la squadra francese”.
Insultato dagli inglesi…
“Dopo il nostro titolo sono rimasto quattro giorni senza parole”, sorride, ricordando “questa straordinaria avventura umana”. Vuole citare anche i suoi cinque compagni di viaggio che ha imparato a scoprire nel corso dei nove giorni di gara a Bridlington, nel nord-est dell’Inghilterra: Paul, François, Christophe, Yvan e Alain. . In finale hanno trionfato sul Sudafrica che fino a quel momento aveva vinto tutte le partite e che li aveva battuti nella fase a gironi.
Un’altra “impresa” dopo la vittoria in semifinale contro la Francia A. “Eravamo solo la squadra B ma non ci siamo arresi, eravamo come leoni”, racconta Yassine che nei quarti di finale ha subito ripetuti insulti da parte degli inglesi con i suoi colleghi. Non abbastanza per sconcertare questo educatore dei ragazzi tra i 14 ei 18 anni degli orfanotrofi. Adottato da Tolosa da trent’anni, Yassine Khalfi ha collezionato una decina di medaglie, in particolare nel biliardo americano dove ha giocato per 25 anni prima di “lasciare la sua zona di comfort” per dedicarsi a Blackpool. Ha scoperto questo universo da giovane, quando ha lasciato la scuola “o durante” dipendeva dal periodo. “È stato salvifico, ero un po’ agitato e mi ha permesso di canalizzarmi”, riassume con il suo sorriso seducente. Non ha un allenatore e ammette di non allenarsi “mai” perché “lo annoia”, ma gareggia regolarmente contro altri attraverso vari tornei regionali. “Sta succedendo!” » ride ancora di più, ringraziando Christine, la “sua adorata”, che lo segue in tutti i tornei.
“Vorrei regalarlo a mio padre”
Fabian Monnin ci è caduto “molto poco”. “Mio padre giocava a biliardo francese e io lo seguivo ovunque con il mio passeggino”, ricorda questo ingegnere dell’Airbus, arrivato a Tolosa nel 2016 dalla sua nativa Alvernia. Oggi consulente di Eurosport nel circuito professionistico, Fabian ha pianto la perdita del “mondo professionistico”.
“Il divario è considerevole” spiega colui che è considerato un atleta di alto livello ed è uno dei tre migliori giocatori di snooker francesi, accumulando così numerose selezioni in Blu, sia individualmente che per squadra. Il suo sogno d’ora in poi è soprattutto quello di vincere il titolo di campione di Francia. “Vorrei regalarlo a mio padre”, confida. Per darsi i mezzi si è avvalso dei servizi di un allenatore, Yannick Poulain, che presta attenzione al suo stile di vita e si allena fisicamente con ginnastica e core training. “Mentalmente è una disciplina impegnativa”, ammettono i due uomini che possono farsi consigliare a questo livello dall’ex giocatore internazionale di pallamano Joël Abati, diventato mental trainer presso la Federazione francese di biliardo. Snooker o Blackpool la loro passione è comune. Molto più umano che remunerativo visto che per i due titoli hanno intascato solo circa 400 euro a testa. “Crea dipendenza”, concludono con un sorriso Yassine Khalfi e Fabian Monnin prima di tornare al loro tavolo.
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