Nonostante una lunga assenza dalla Nazionale, Christian Benteke non ha rinunciato all’idea di vestire nuovamente la maglia dei Red Devils. “Perché dovrei arrendermi? Finché gioco, la porta rimane aperta”, dice l’attaccante dell’Humo.
Lui però tempra: “Non è un’ossessione. Non mi attengo a ogni annuncio di selezione. Dall’ultima partita con la Nazionale, quella del 29 marzo 2022, non ha ancora avuto un confronto diretto con Domenico Tedesco. “Non ho mai interagito con lui. Durante l’ultima sosta per le Nazionali si è limitato a contattare il fisioterapista del mio club per farmi controllare, ma non è andato oltre”, spiega Benteke.
Capocannoniere della scorsa stagione in MLS con 23 reti, il 34enne attaccante è consapevole che il suo campionato è poco seguito in Belgio. Tuttavia, difende fermamente il suo livello. “Se in passato sono stati convocati giocatori della Cina o del Qatar, perché non anche giocatori degli Stati Uniti? Non è così lontano e il livello è più che rispettabile. Lì gioca il miglior giocatore, questo merita rispetto”, insiste.
Tre anni di assenza
Nonostante quasi tre anni senza convocazione, Benteke resta motivato dall’idea di rappresentare il suo Paese. “So cosa posso portare a questa squadra: gol, ma anche la capacità di risollevare gli altri”, confida. Lungi dal voltare pagina, spera ancora di trovare la selezione e rivivere le emozioni che regala.