La scelta del Marocco, dell'Espanyol, del Barça, della sua famiglia… Omar El Hilali dice tutto

La scelta del Marocco, dell'Espanyol, del Barça, della sua famiglia… Omar El Hilali dice tutto
La scelta del Marocco, dell'Espanyol, del Barça, della sua famiglia… Omar El Hilali dice tutto
-

In un'intervista rilasciata ai media spagnoli AS, il difensore dell'Espanyol Barcelona non usa giri di parole, per spiegare la sua scelta del Marocco a discapito della Spagna e questo nelle categorie giovanili.

“Beh, perché il mio cuore mi diceva che dovevo giocare per il Marocco e perché volevo rendere orgogliosi i miei genitori. Non avevo dubbi e ancora oggi penso che non cambierei per nulla al mondo il gioco del Marocco”, risponde senza mezzi termini il terzino destro.

Riguardo alla sua fonte di ispirazione e ai suoi idoli nel calcio, Omar El Hilali, a differenza di molti giovani, pensa che le grandi star non abbiano avuto molta influenza su di lui per andare avanti e fare carriera nel calcio.

“Come tutti i bambini guardavo giocatori come Cristiano, perché mi sembrava un alieno. Ma non avevo grandi idoli. In realtà il mio riferimento e la mia ispirazione non erano né Cristiano né il calcio. “È mio padre, per tutto quello che ha fatto per la famiglia e per ciò che questo significa per noi”, confida.

Inoltre, Omar El Hilali ripercorre anche la sua scelta fin dalla giovinezza e la scelta di giocare per l'Espanyol, a scapito del FC Barcelona, ​​​​un club per il quale la tentazione è maggiore per i giovani calciatori della Catalogna.

“Il Barça ha provato a ingaggiarmi (due volte, ndr), ma avevo ben chiaro che volevo continuare all'Espanyol. A volte i soldi possono farti dubitare, ma per me non è stato così, perché sapevo quello che volevo. Ho preferito lasciarmi guidare dal cuore, sentivo che dovevo continuare qui”, rivela Omar El Hilali.

Per quanto riguarda il suo buon inizio di stagione con la squadra catalana, il nazionale marocchino riconosce che non pensava di guadagnarsi così facilmente i gradi di titolare indiscutibile.

“No, non era nella mia testa giocare tutte le partite, ma penso che sia il lavoro fatto tanti anni a darmi questa continuità oggi. E, naturalmente, la fiducia degli allenatori è essenziale per dare il massimo”, ha detto.

Per quanto riguarda la scelta di continuare a vivere con i genitori nonostante l'età (21 anni), il nazionale marocchino ritiene che sia una situazione del tutto normale, poiché è felice con la sua famiglia.

Par Yassine Abdelhalim

26/12/2024 alle 14:02

-

PREV Riattivato a Ginevra il piano freddo estremo
NEXT Un bel ricordo per l'Anderlecht, una storia più cupa per lo Standard: gli arbitri di Santo Stefano si conoscono – Tutto il calcio