Meno di due mesi prima dell’inizio del Campionato delle Nazioni Africane (Chan) del 2024, in programma dal 1 al 28 febbraio 2025, persistono dubbi sulla capacità del Kenya di adempiere ai propri obblighi di paese ospitante. Sebbene il Paese dell’Africa orientale condivida l’organizzazione con i vicini Uganda e Tanzania, il significativo ritardo nei lavori infrastrutturali ne minaccia seriamente la partecipazione.
Le preoccupazioni principali riguardano il complesso sportivo internazionale Stade Moi Kasarani di Nairobi, dove i lavori sono completati solo al 71%, secondo le ultime ispezioni. Lo stadio Nyayo, sempre nella capitale, è considerato meno problematico, ma necessita ancora di miglioramenti.
Ritardi che preoccupano il Caf
A novembre, una delegazione della Confederazione africana di calcio (Caf) ha ispezionato stadi, luoghi di allenamento, hotel e altre infrastrutture necessarie per ospitare la competizione. Un mese dopo, il presidente della Caf Patrice Motsepe ha effettuato un’altra visita per valutare i progressi. Nonostante le assicurazioni del governo keniano, i ritardi riscontrati restano preoccupanti e spingono Caf a esercitare pressioni.
Ruanda in agguato
La Caf avrebbe posto un ultimatum per il Kenya: i lavori dovranno essere ultimati entro il 31 dicembre 2024. In caso di mancato rispetto di questa scadenza, si potrebbe chiedere al Rwanda di sostituire il Kenya come co-organizzatore, almeno per uno stadio , o anche entrambi.
Con diverse infrastrutture sportive già operative e conformi agli standard Caf, la “terra delle mille colline” ha espresso il proprio interesse ad unirsi all'Uganda e alla Tanzania nell'organizzazione del Chan, rendendolo una potenziale alternativa.
Non è la prima volta per il Kenya…
Questa non è la prima volta che il Kenya incontra difficoltà nell'organizzare una competizione importante. Nel 1996, il Paese ha perso l'organizzazione Can a favore del Sud Africa, a causa della mancanza di infrastrutture adeguate. Nel 2018, il Paese è stato privato anche dei diritti di hosting del Chan per ragioni simili, costringendo il Caf ad affidare il torneo al Marocco. Questi ripetuti fallimenti evidenziano persistenti problemi strutturali che offuscano l'immagine del Paese sulla scena sportiva africana, nonostante le sue innegabili potenzialità.
Per il paese dell'Africa orientale, perdere nuovamente l'organizzazione di un grande evento come il Chan sarebbe un notevole passo indietro, soprattutto perché il torneo funge da prova generale prima del Can 2027, che sarà co-organizzato dagli stessi tre paesi. Il ministro dello Sport keniano Kipchumba Murkomen ha dichiarato a metà dicembre che il governo sta mobilitando tutte le risorse possibili per rispettare le scadenze, in particolare accelerando i lavori e adottando misure di emergenza.
La Caf resta però irremovibile sulle sue richieste. Se il Kenya fallisse, ciò potrebbe screditarlo permanentemente presso le autorità internazionali…
Una decisione imminente
Il destino di Chan sarà segnato nelle prossime settimane. Se il Kenya riuscirà, miracolosamente, a completare il suo lavoro in tempo, potrà salvare il suo status di co-organizzatore ed evitare un altro clamoroso fallimento.
Piede africano