La tensione tra Martin St-Louis e Martin McGuire ha raggiunto un nuovo massimo all’hotel Winnipeg, poche ore prima della partita contro i Jets.
In un dialogo che inizialmente si aspettava cordiale, McGuire, fedele al suo stile incisivo, ha tentato di affrontare la preparazione psicologica della squadra, ma si è scontrato ancora una volta con la leggendaria freddezza del Ct nei confronti del canadese.
La domanda, per quanto semplice e legittima, riguardava gli sforzi compiuti per rimotivare i giocatori dopo l’umiliante disgelo 9-2 contro i Penguins. McGuire ha chiesto:
“Nelle ultime ore ci sono cose che non vuoi condividere, ma hai dato più supporto psicologico e mentale ai tuoi giocatori piuttosto che X e 0 nel video? »
La risposta di Martin St-Louis, aspra e venata di disprezzo, non ha lasciato spazio a una vera conversazione:
“Ho fatto quello che dovevo fare. »
La scena, che potete vedere nel video qui sotto, ha creato disagio in precedenza all’hotel di Winnipeg.
Il suo tono gelido, accompagnato da un’espressione piena di disgusto, pose immediatamente fine allo scambio. Questo atteggiamento sprezzante ha evidenziato ancora una volta il crescente divario tra l’allenatore e il descrittore delle partite del CH.
Questa non è la prima volta che St. Louis respinge senza pietà le domande di McGuire. Ma questa interazione, avvenuta in un momento critico per il canadese, ha lasciato l’amaro particolarmente in bocca.
Nel tentativo di affrontare la questione della psicologia, elemento essenziale nell’hockey moderno, McGuire si vide letteralmente “rotto” pubblicamente da un St. Louis visibilmente esasperato e riluttante a rispondere.
Il conduttore di 98.5 FM ha cercato di riportare l’argomento sul tavolo dopo la schiacciante sconfitta contro i Penguins, ma è stato accolto da un’altra ondata di disprezzo.
Questo costante rifiuto non fa altro che alimentare l’immagine di un St. Louis condiscendente alle critiche e allergico alle domande di McGuire.
Questa guerra fredda, anche se implicita, non è più un segreto per nessuno. Le interazioni tra i due uomini sono diventate di per sé uno spettacolo, a volte più accattivante delle esibizioni del canadese sul ghiaccio.
La tensione a Winnipeg sembrava il millesimo capitolo di una soap opera dove tra i due uomini dominano l’incomprensione e l’orgoglio reciproci.
Per McGuire, il fermo rifiuto di St. Louis di aprirsi o ammettere gli errori riflette una debolezza della sua leadership.
Il giornalista non ha esitato a sottolineare, in onda, l’incapacità dell’allenatore di preparare mentalmente i suoi giocatori.
Ma ogni volta che cerca di affrontare St-Louis, quest’ultimo risponde con un disprezzo che rasenta l’insulto personale.
Se l’obiettivo di McGuire è ottenere risposte o evidenziare alcune carenze della gestione del St. Louis, sembra soprattutto amplificare una tensione già insopportabile.
Il disprezzo mostrato dall’allenatore non passa più inosservato, e i giornalisti presenti a Winnipeg hanno descritto una scena in cui il disagio era palpabile.
St. Louis non riesce a vedere McGuire, nemmeno nella pittura, e non lo nasconde nemmeno.
Questo disprezzo pubblico potrebbe presto diventare un problema per l’immagine del canadese, poiché ogni conferenza stampa o intervista diventa un campo minato.
Se questa dinamica tossica persiste, rischia di danneggiare l’intera organizzazione.
I tifosi, già frustrati dallo scarso rendimento della squadra, potrebbero perdere la pazienza di fronte a questa sterile rivalità che distrae dai veri problemi.
Quanto a McGuire, non sembra pronto a fare marcia indietro. Ma St. Louis, mantenendo il suo atteggiamento di rifiuto sistematico, rischia di perdere altro che la fiducia dei media.
In un mercato esigente come quello di Montreal, ogni gesto, ogni parola viene esaminata attentamente, e il disprezzo dimostrato nei confronti di un giornalista influente come McGuire potrebbe ritorcersi contro di lui.
Per ora, le scintille continuano a volare ad ogni interazione, suggerendo che questa rivalità è lungi dall’essere finita.
Ma visto il ritmo in cui stanno andando le cose, è chiaro che uno scontro importante è all’orizzonte.
McGuire non è l’unico ad aver assaggiato la medicina di St. Louis.
Anche Simon-Olivier Lorange, giornalista di La Presse, ha sofferto la tagliente freddezza del St-Louis quando ha cercato di esplorare gli aggiustamenti che l’allenatore intendeva apportare al suo svantaggio numerico contro Winnipeg dopo le evidenti difficoltà contro Pittsburgh. La sua domanda, legittima e pertinente:
“Come adeguerai il tuo rigore contro Winnipeg? »
St-Louis, fedele al suo stile, ha risposto con presunta arroganza e disprezzo. La sua faccia diceva tutto.
“Voglio che impediamo loro di segnare. »
Lorange, insistente, riformula per cercare una risposta più dettagliata:
“Ma ritieni che strutturalmente, contro i Penguins, ci siano state cose che sono andate storte? »
La risposta di St-Louis, piena di sarcasmo e condiscendenza, ha interrotto ogni scambio costruttivo:
“Ricordi come segnavano i loro gol? Il primo gol l’abbiamo semplicemente giocato male in avanti, il secondo gol è stato un “polso” della fascia.
Se Winnipeg vuole prendere dei polsini con il nastro, gli darò il nastro. »
Questa risposta, venata di disprezzo e fastidio, lasciò a Lorange nessuna vera strada da perseguire. Ecco la sequenza video:
Ancora una volta, St-Louis ha preferito ignorare la questione piuttosto che impegnarsi in una discussione seria sui necessari aggiustamenti tattici.
Questo atteggiamento ripetuto di St-Louis, che alterna sarcasmo e rifiuto, comincia a sollevare seri dubbi sulla sua leadership.
Se la critica dei media è comune nell’hockey, il modo in cui St. Louis sceglie di gestirla – o di ignorarla – potrebbe diventare problematico.
Questo disprezzo sistematico non è più limitato a McGuire; colpisce altri giornalisti rispettati e, a sua volta, contribuisce ad alimentare un’atmosfera tossica attorno alla squadra.
I tifosi canadesi si aspettano di vedere un allenatore capace di rispondere alle sfide, non solo sul ghiaccio ma anche di fronte alla pressione dei media.
Rifiutando di offrire risposte chiare o disdegnando chi pone domande legittime, St. Louis rischia di perdere la fiducia non solo dei giornalisti, ma anche di parte dell’opinione pubblica.
Il disprezzo mostrato da Martin St-Louis, sia nei confronti di McGuire che di Lorange, sta iniziando a diventare un tratto caratteriale più che un semplice meccanismo di difesa.
Questo atteggiamento, lungi dal rafforzarlo, mina la sua credibilità e nuoce all’immagine dell’organizzazione che rappresenta.
A Montreal, dove ogni parola viene analizzata con una lente d’ingrandimento, questo atteggiamento difensivo e condiscendente rischia di condurlo in un vicolo cieco.
Se il St. Louis non risolverà la situazione, il suo rapporto conflittuale con i media potrebbe presto oscurare i risultati della squadra.
In un mercato esigente come quello di Montreal, dove la pazienza è rara e la critica onnipresente, un simile atteggiamento è semplicemente inaccettabile.
Il tempo stringe perché il St. Louis dimostri di essere capace di qualcosa di più del semplice disprezzo: deve dimostrare di poter essere un leader rispettato, all’altezza delle aspettative di questo mercato unico.
Facile essere sprezzante. È più difficile avere lezione.