Pubblicato il 28 novembre 2024 alle 17:29 / Modificato il 28 novembre 2024 alle 21:07
3 minuti. lettura
Una ballerina, Erasyel, che interagisce con una spada medievale, in stile Zelda. Un’altra, Lea Samira Bernath, che suona i cucchiai musicali, stile armailli. Una terza, Viñuela di Esther Bach, che, con una torcia “inserita” nell’ano, si muove tra gli spettatori per interrogarsi sul loro rapporto con le rappresentazioni del femminile. Oppure il trio FÄZ che mostra quanto la danza, come lo sport, possa stancare il corpo.
17 Quarts d’heure di Sévelin, il più antico trampolino di lancio per danzatori emergenti, colpisce per la frontalità delle proposte. In questa edizione in programma fino a venerdì sera, siamo lontani dagli interrogativi e dalle fragilità che potrebbero aver funestato le edizioni precedenti.
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