Matthieu Epolo rischia di perdere il suo posto da titolare questo fine settimana contro il Cercle de Bruges. Una decisione che sembrava inevitabile ormai da diverse settimane.
La Spada di Damocle Matteo Epolo aveva un nome: il suo nome era Arnaud Bodart. E attraverso errori ricorrenti, il giovane portiere dello Standard potrebbe aver tagliato lui stesso il filo che impediva a questa spada di cadere, implacabilmente, per rimettere tra i pali il suo predecessore.
Lo confermerà probabilmente questo venerdì Ivan Leko in conferenza stampa: salvo sorprese, Arnaud Bodart tornerà in gruppo per la partita di questo fine settimana, e le fonti concorrono ad affermare che sarà titolare contro il Cercle di Bruges.
Il tempismo è ideale? Sì e no. Lo Standard si è trovato in una situazione complicata: impossibile mettere in panchina Matthieu Epolo finché stava giocando… ma anche molto crudele metterlo in panchina al primo inevitabile errore. Leko, del resto, non ha colto la prima occasione che si è presentata: ricordiamo che l’Epolo aveva già subito una sconfitta durante il Clasico, lo scorso 6 ottobre, ed era poi sostenuto da un intero club.
Lasciare Epolo titolare non gli farebbe alcun favore
La terza soluzione, quindi, era aspettare: se si fosse ripreso dal primo piccolo errore, il ragazzo avrebbe poi dimostrato la sua mentalità, ed era tagliato per diventare il numero 1. Per un nazionale U21 già valutato 3 milioni di euro, ciò significava un valore di mercato in rapida crescita, e forse un futuro trasferimento che avrebbe fatto dimenticare quello abortito di Arnaud Bodart.
Sfortunatamente per Epolo e il club, gli errori sono continuati. Certo, intervallati da parate folgoranti – ma per l’alto livello non bastano i riflessi felini: bisogna rassicurare, nell’aria, sui piedi, nella lettura della partita, di quanti portieri di serie inferiori o di campionati più deboli siano capaci di effettuare parate “riflessi” ad alta quota? Molto. La differenza sta altrove.
Questa differenza, Arnaud Bodart, anche se sulla linea è meno impressionante di Matthieu Epolo, l’ha già fatta in passato. No, Bodart non è il miglior portiere del Belgio; sì, lo Standard è forse il suo tetto massimo – mentre una Epolo che riuscisse a cancellare i suoi difetti ancora troppo rilevanti potrebbe, paradossalmente, spingersi più in alto. Ma con Arnaud Bodart, Leko sa quello che ha tra le mani: un portiere calmo, non incline agli errori, e che rassicurerà un intero stadio.
“Ma comunque Epolo ha solo 19 anni: un po’ di pazienza!”, ci dicono. Era lo Standard che avrebbe dovuto dirlo l’estate scorsa: è stato lo Standard a mettersi in questa situazione, rifiutando che Bodart tornasse al centro dopo i suoi desideri altrove. Forse Epolo aveva bisogno di più tempo, perché alla SL 16 era tutt’altro che impeccabile e prima o poi i difetti erano destinati a farsi vedere.
E adesso? Bodart, anche se tornerà in forma, non avrà visto aumentare il suo valore in questi mesi in panchina. Nessuno avrà guadagnato molto… tranne, forse, Epolo, che avrà avuto i suoi momenti di gloria… ma farà fatica ad essere di nuovo il numero 2. Ivan Leko, però, non ha molta scelta: lasciare Matthieu Epolo sarebbe una scommessa quasi suicida. Un nuovo errore sarebbe ingiustificabile…