van Gils vuole rescindere il contratto con la Lotto-Dstny

-

Maxim van Gils ha preso parte al Tour de 2024.Immagine: Velo

Il belga Maxim Van Gils vuole rescindere il contratto con la Lotto-Dstny. Una decisione che contrasta con le abitudini del gruppo e fa temere una “calcizzazione” del ciclismo.

Seguimi

“Maxim Van Gils è venuto a sganciare una piccola bomba.” “Rombo di tuono nel gruppo”. “Onda d’urto nel mondo del ciclismo”. Da diversi giorni la stampa belga è in subbuglio. In questione: La decisione di Maxim van Gils di rescindere unilateralmente il suo contratto con la Lotto-Dstny – un accordo che durerà fino alla fine della stagione 2026.

Il 24enne talento belga aveva allungato di due anni la sua corsa lo scorso marzo, ma nel frattempo aveva vinto alla Ruta del Sol, al GP di Francoforte e al GP di Argovia. Si è classificato 3° alla Strade Bianche e alla Freccia Vallone, 4° alla Liegi-Bastogne-Liegi e 7° alla Milano-Sanremo per arrivare 14° al mondo a fine 2024. Risultati brillanti che lo hanno reso consapevole del suo valore (IL RTBF rivela di pretendere uno stipendio quattro volte superiore a quello che percepisce attualmente) e che hanno suscitato la curiosità di grandi squadre come Astana, Movistar, Ineos Grenadiers, UAE e perfino Red Bull-Bora Hansgrohe.

Tante le squadre in cui van Gils può sperare di guadagnare di più.

Se fossimo nel calcio nessuno ci troverebbe niente di sbagliato. Quando un giocatore ancora sotto contratto con una squadra fa bene e vuole guadagnare di più, è normale vederlo firmare con una concorrente in cambio di quello che viene chiamato compenso di trasferimento (spesso, diversi milioni pagati al club con cui il giocatore era sotto contratto).

Solo che non succede così nel ciclismo, dove i corridori, attraverso una sorta di accordo da gentiluomosono abituati a rispettare il contratto portandolo fino in fondo. Solo una volta libere le stelle del gruppo potranno firmare altrove.

La situazione di stallo di Maxim van Gils contrasta quindi con le consuetudini della professione e solleva interrogativi. “È una tendenza? Il ciclismo dovrebbe seguire il calcio?si chiedono i media belgi di lingua fiamminga Sporza.

Naturalmente, van Gils non è il primo pilota a rompere il suo attuale accordo per unirsi ad un’altra squadra, ma è l’ultimo, e con ogni nuova risoluzione del contratto, “il vaso di Pandora si apre un po’ di più”, nota con preoccupazione il RTBFsottolineando che “il ciclismo sta prendendo una traiettoria pericolosa. Con l’arrivo e la crescente presenza di agenti o commercianti che cercano di vendere e comprare per fare soldi, il divario tra le cinque o sei squadre ricche e le altre non farà altro che aumentare”.

L’esempio di Maxim van Gils rafforza questa preoccupazione. Il belga si è unito alla Lotto-Dtsny nel 2018. È in questa squadra che si è allenato nel ciclismo professionistico, dove è cresciuto fino a diventare un leader nel suo sport.. Ma se, come nel calcio, i corridori fossero liberi di firmare altrove anche sotto contratto, le squadre che allenano come Lotto-Dtsny verrebbero declassate dai colossi del gruppo, squadre capaci di attirare qualsiasi stella offrendo al suo interno un stipendio più alto.

“Tra qualche anno le squadre di allenamento esiteranno a investire in corridori che non rispettano più il contratto”, teme un internauta sul sito di La squadra. I soldi come nel calcio (ma non solo…) uccideranno lo spirito di questo sport”.

Non ci siamo ancora, perché l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) sta a guardare. Come prova, recentemente ha inasprito le sue regole per i ciclisti che infrangono illegalmente i loro contratticome ricordato Eurosport.

Maxim van Gils dovrà quindi convincere la Lotto-Dstny a lasciarlo partire, ma questa dovrebbe essere solo una formalità, dato che la squadra belga non ha alcun interesse a trattenere un ragazzo che desidera correre per un’altra squadra. Ciò che la Lotto-Dstny, di fronte al fatto compiuto, può fare meglio ora è negoziare una compensazione finanziaria commisurata al talento che ha pazientemente allenato e che si prepara a perdere.

Altri articoli sportivi

Mostra tutti gli articoli

Con la sconfitta della Spagna martedì in Coppa Davis, Rafael Nadal ha giocato l’ultima partita della sua fantastica carriera. Per WatsonOlivier Rochus (ex numero 24 del mondo) racconta com’è stato affrontare il “toro di Manacor”.

Il belga Olivier Rochus (43 anni) ha una particolarità: è il primo giocatore contro il quale Rafael Nadal ha perso una partita nel circuito principale. Era l’aprile 2002, nel secondo turno del torneo di Maiorca, il primo evento ATP a cui partecipò il 16enne spagnolo (aveva battuto al primo turno il paraguaiano Ramon Delgado).

-

PREV Nel 2017 è stato Gerard Gallant o Claude Julien a ricoprire il posto di capo allenatore del canadese
NEXT Non avremmo dovuto turbarlo: il bagno di sangue di John Textor è costato caro a RWDM – Tutto il calcio