Se la suspense è stata garantita fin dall’inizio della stagione del ciclocross con molti vincitori diversi, la presenza di un Wout van Aert o di un Mathieu van der Poel rimane importante a livello di marketing per la disciplina. Ma l’UCI non può obbligare i corridori a mettersi in fila nelle zone arate.
Un nuovo sistema di punti multidisciplinare
Per questo l’Unione Ciclistica Internazionale sta valutando una soluzione affinché i big siano più spesso presenti nelle discipline che amano: vale per Wout van Aert e Mathieu van der Poel nel ciclocross ma anche per l’olandese oltre che per il double Il campione olimpico Tom Pidcock in mountain bike o Filippo Ganna o Jonathan Milan in pista, per esempio.
Una delle piste di riflessione per creare un ciclismo più multidisciplinare potrebbe portare ai famosi punti UCI. Questi vengono guadagnati dai corridori in base ai loro risultati nelle diverse gare su strada del calendario a seconda della loro importanza. Questi punti UCI sono diventati essenziali per ottenere le licenze WorldTour e per stabilire un sistema su e giù.
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Se questo sistema di punti verrà istituito solo per il ciclismo su strada, l’UCI pensa di estenderlo ad altre discipline (ciclocross, gravel, mountain bike, pista o anche BMX). Eventi in altre discipline potrebbero quindi far guadagnare punti alle squadre per ottenere le licenze WorldTour.
“Quello che vogliamo è che anche i punti raccolti nelle altre discipline vengano presi in considerazione nella classifica a squadre che determina le licenze WorldTour.”ha spiegato a Sporza il direttore sportivo dell’UCI, Peter Van den Abeele. “Una squadra come Ineos ha in Filippo Ganna uno dei migliori corridori su pista e partecipa a tanti eventi. È carino, ma in cambio Ineos non riceve punti UCI. Vogliamo discuterne e cambiare la situazione.”,
L’obiettivo è quindi quello di premiare i team “multidisciplinari”. Ciò potrebbe anche incoraggiare altre squadre a consentire ai propri corridori di partecipare maggiormente a gare di altre discipline per guadagnare punti preziosi. In piena riflessione, l’UCI potrebbe introdurre questo nuovo sistema a partire dal 2026 e prendere due piccioni con una fava con la riforma del calendario.