Questo martedì 19 novembre, la franchigia del Juniville Marnaval Grand Est ha perso di poco contro il Nice Métropole (4-5), in una serata molto bella, per la prima della Pro League a Saint-Dizier.
Cosa ricordare di questa prima della Judo Pro League a Saint-Dizier? Che la palestra Ortiz ha risposto, con più di 300 persone, tra cui molti giovani, attorno al tappeto da combattimento, con una configurazione vicina alle grandi competizioni.
La presenza di judoka di alto livello, come Axel Clerget, campione olimpico, presente questo martedì, per il suo ritorno alle origini, lui che si è formato a Marnaval, dà ancora più fascino a questa competizione che assomiglia alle gare miste internazionali.
Per due ore si sono susseguiti dieci scontri tra il rappresentante del Grand Est, Juniville Marnaval, alle porte della Top 8, e il Niçois, lo spaventapasseri del gruppo di quattordici franchigie di questa terza edizione.
Se Léa Métrot ha dominato la beniamina del pubblico, presente al club da un decennio, Mélanie Legoux-Clément, con un piccolo vantaggio, i rappresentanti della struttura regionale hanno dato tutto, come Jules Cymbert, Inès Prévot, Théo Lherbier o il campione cubano Andy Granda, star internazionale, autore di un ippon veloce.
Per il resto la logica è stata rispettata ed i sudisti, che avevano tra le loro fila diversi campioni di Francia o podi nazionali, sono riusciti a vincere per un piccolo punto (5-4). A completare la serata, il grave infortunio alla spalla di Mame Diarra Sylla, evacuato dai soccorsi, che ha provocato l’enorme rabbia dell’allenatore.
Clément Legoux: Juniville Marnaval “non lontano dalle qualifiche”
Alla fine, Juniville, club delle Ardenne, e Marnaval hanno mostrato una bella immagine del judo in terra bragarde, alla presenza del campione Axel Clerget, che vorrebbe entrare nell’arena e che ha sostenuto e consigliato la franchigia locale.
“È una serata molto bella, con 300 persone. I miei judoka non hanno nulla di cui vergognarsi delle loro prestazioni. Il Nizza ha vinto tutto (10-0), con diversi campioni di Francia. Ci chiedevamo se avrebbero portato la loro squadra migliore. Lo hanno fatto perché siamo stati bravi contro il FLAM 91 la settimana scorsa”, spiega Clément Legoux, uno degli allenatori del Juniville Marnaval, con un sorriso sulle labbra nonostante la sconfitta che elimina la sua franchigia dalla Top 8.
“La nostra -63 chili (Loriane Bruhl) esegue un waza-ari a dieci secondi dalla fine, mentre era in testa al combattimento. Se non lo accetta, vinciamo. Non siamo lontani dalla qualificazione contro il campione in carica. Mélanie (Legoux-Clément) lascia sei chili alla sua avversaria. Non si riduce molto alla sua lotta contro una ragazza che ha appena vinto una medaglia del Grande Slam, nei -52 kg. Alcuni, come Théo Lherbier o Jules Cymbert, andarono in cerca di rissa. Ci prepareremo per la prossima stagione. Il cubano ci ha detto: ci vediamo l’anno prossimo.
Sta a noi preparare i nostri atleti. Non posso mettere tutte le ragazze del Marnaval in ogni partita, ma la stagione è lunga. L’infortunio della nizzarda fa parte del gioco, è una rottura, l’altra decide di non seguirlo e si stacca la spalla”, continua Clément Legoux, fiducioso e motivato per il 2025, e che spera in un miglior pareggio l’anno prossimo. . Per Mélanie Legoux-Clément la soddisfazione era d’obbligo nonostante la sconfitta.
“Non è un formato tradizionale. Sta a noi adattarci. Ho dato sei chili al mio avversario, ma li ho sentiti meno della settimana scorsa. Gli arbitri fischiano il vantaggio, mentre io cado a faccia in giù. E’ così. Non siamo stati molto bravi tatticamente nella rissa, anche se avremmo potuto giocare ai rigori. Alla fine avremmo potuto prenderci una batosta. Tutti hanno litigato, soprattutto quello che è andato pesante. Sta a noi unire la squadra e trovare rinforzi dove stiamo fallendo”, riassume il fuoriclasse marnavalese.
“Darà una dinamica, mostrerà alla gente di Saint-Dizier qualcosa di diverso dai combattimenti tradizionali, con altre regole, allenando. Questo mostra un lato “spettacolo”. C’è un livello trasversale e tutti hanno risposto”, conclude Mélanie Legoux-Clément, soddisfatta di una serata che avrebbe potuto essere perfetta se non fosse stato per uno o due dettagli.
Nicola Chapon
Troverai presto un’intervista con Axel Clerget.