Telegram ora consegna alla polizia i numeri di telefono degli hacker: gli interventi si susseguono

Telegram ora consegna alla polizia i numeri di telefono degli hacker: gli interventi si susseguono
Telegram ora consegna alla polizia i numeri di telefono degli hacker: gli interventi si susseguono
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Colpiti più di 19 milioni di clienti

L’attacco, rivelato da Free alla fine di ottobre, ha consentito il furto dei dati personali di 19,2 milioni di clienti dell’operatore e fornitore di accesso francese, secondo l’hacker che aveva messo in vendita questi dati su un sito online . Secondo la decisione, pubblicata online, Free ha deciso di intraprendere un’azione legale dopo che un utente è stato contattato tramite Telegram”il presidente del gruppo Iliad” per cercare di ottenere il pagamento di una somma di 10 milioni di euro in criptovalute. L’autore del ricatto ha poi rivendicato il furto dei dati dei clienti Free.

Il “russo Mark Zuckerberg”, assente dai media, sempre vestito di nero… Chi è Pavel Durov, il fondatore di Telegram arrestato a Le Bourget?

A fine settembre il servizio di messaggistica Telegram ha modificato le sue regole di utilizzo per collaborare maggiormente con il sistema giudiziario. “Abbiamo chiarito che gli indirizzi IP e i numeri di cellulare di coloro che violano le nostre regole potrebbero essere forniti alle autorità in risposta a richieste legali valide.”ha annunciato Pavel Durov, fondatore e capo di Telegram, dopo essere stato incriminato alla fine di agosto, in particolare per “rifiuto di comunicare i dati necessari per le intercettazioni autorizzate dalla legge”.

Colpiti anche i fornitori di IPTV

Questa decisione legale non è un caso isolato. Si inserisce in un contesto più ampio di lotta alle attività illegali su Telegram, in particolare riguardo all’IPTV illegale. Secondo i media, la Guardia Civil di Madrid ha recentemente effettuato un’operazione su larga scala, chiamata “Corsaire Bleu”, per smantellare le reti pirata che sfruttano la piattaforma Spremilimoni.

“Azioni immediate”: la lotta all’IPTV illegale potrebbe intensificarsi

L’indagine ha portato all’arresto di un uomo di 37 anni, sospettato di aver gestito un’estensione che permetteva la distribuzione illegale di contenuti a 78.000 utenti. Il danno finanziario legato alle sue attività è stato stimato in circa 47 milioni di euro. Questo intervento ha permesso anche di smantellare diversi canali illegali su Telegram, tra cui “Cristal Azul”, “il canale di streaming più importante in Spagna” secondo le autorità.

Un’operazione che sarebbe stata difficilmente realizzabile senza l’aiuto fornito dal social network dopo la modifica delle sue regole di utilizzo.

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