Ieri è stata una serata speciale al Bell Centre.
I tifosi lì riuniti hanno avuto l’opportunità di onorare Shea Weber, che ha indossato la “C” sulla sua maglia per alcuni anni a Montreal.
Ha ricevuto un caloroso benvenuto.
Weber si è poi rivolto ai tifosi presenti in anfiteatro… E diciamo che non l’ha fatto ingannato con il disco.
Ha iniziato salutando il pubblico in francese, si è detto felice di seguire le orme di Jean Béliveau, Yvan Cournoyer e Maurice Richard… Prima di concludere dicendo che sarà sempre grato di aver avuto l’opportunità di indossare la maglia dell’Habs .
Sappiamo che il principale interessato è un uomo di poche parole. Ma sulle diverse piattaforme alcuni hanno criticato il discorso dell’ex capitano perché troppo breve.
Bisogna ammetterlo: è stato un po’ insipido, come discorso.
Weber non è quello che ama le telecamere e non è quello che parla più forte in pubblico.
Detto questo, personalmente, penso che abbia fatto quello che doveva fare.
Sembrava imbarazzato/commosso, ma ha ringraziato i fan dei Canadiens per il loro supporto. Aveva voglia di piangere, ma voleva comunque continuare a parlare… Cosa che di solito non è nella sua natura.
E in tutto questo bisogna considerare che prima della partita Weber ha parlato con i media per una quindicina di minuti per rispondere alle loro domande.
Ha mostrato classe:
La presenza di Weber ha visibilmente motivato i suoi ex compagni di squadra perché è raro che il canadese segni cinque gol al Bell Center.
Soprattutto il sabato sera!
Tutto sommato la serata è stata perfetta. Il CH ha vinto, Weber è stato inserito sul ring d’onore… E ha potuto mandare il suo affetto ai tifosi, anche se stiamo parlando di un ragazzo imbarazzato alla base.
A raffica
– Mi piace.
– Bello spiedino.
– Tutti i mezzi sono buoni per migliorare!