L’ansia di giocare con Ovechkin sul gioco di potere

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Se Alex Ovechkin è già da considerarsi, a mio avviso, il miglior marcatore di tutti i tempi della NHL, il quebecchese Alexandre Giroux deve essere considerato anche il miglior marcatore della storia dell’American Hockey League.

L’ala del Quebec ha segnato 368 gol in 771 partite nella lobby della NHL. Arriva settimo nella storia. Ma i primi sei hanno giocato negli anni ’50, ’60 o ’70 e solo uno ha un rapporto gol a partita più alto di Giroux. Insomma, ciò che quest’ultimo ha realizzato, soprattutto a Hershey, è straordinario.

E già lo sapete, Giroux ha giocato nella filiale dei Washington Capitals e ha lavorato più volte al fianco di Ovechkin, in particolare durante diverse convocazioni con il grande club.

“Con l’organizzazione dei Capitals era divertente perché se eri un giocatore di prima linea dell’American League, se eri convocato, ti facevano giocare anche in prima linea nella NHL. Quindi, quando sono andato con i Capitals, ho giocato automaticamente con Ovechkin”, spiega Alexandre, che si è ritirato dall’hockey dal 2022, dopo aver giocato parecchio in tutto il mondo.

Rimpianti

Ma guardando indietro, Giroux si rammarica un po’ del modo in cui ha affrontato le partite con Ovechkin. “Nella mia testa, il primo anno, pensavo: devo dargli il disco, devo dargli il disco, devo dargli il disco… Non sono un idiota. Mi sono detto che altrimenti avrebbe pianto.

Il problema è che Alexandre Giroux è anche un cannoniere. E’ il suo stile di gioco. Se dovesse trasformarsi da un giorno all’altro in passante, potrebbe finire male.

L’anno successivo ha iniziato a giocare con il suo stile di gioco, soprattutto su consiglio di Ovechkin. “Ho provato a passargli ed era ovvio che dovevo lanciare. Mi ha detto di smettere di cercare di accontentarlo e che avrebbe funzionato. Ho fatto due passaggi sui suoi gol che corrispondono”, spiega Giroux.

Fornito da Alexandre Giroux

“Siamo felici di giocare con un’icona, ma nella foga del momento può essere meno ovvio”, aggiunge.

Un melodramma

La relazione tra Giroux e Ovechkin ha vissuto un piccolo melodramma a Buffalo il 21 marzo 2007.

“Ho avuto il disco per una frazione di secondo e non ho avuto il tempo di passarlo anche se quella era la mia intenzione. Siamo tornati in panchina, mi ha fatto un po’ di cazzate e ha detto all’allenatore che dovevamo cambiare il vantaggio numerico. Quindi non sono tornato al gioco di potere quella sera.

Subito così possiamo dire a noi stessi: che arroganza o che atteggiamento orribile!

Ma Alexandre Giroux non è di questo avviso quando conosciamo il contesto, che all’epoca non capì nemmeno lui.

“Sono cinque partite che il power play non segna. Stavamo perdendo. È venuto da me al bar e ha iniziato a ridere, dicendomi che non era contro di me. Si è scusato. Avremmo suonato a Montreal e lui disse che ci saremmo divertiti. Sono tornato al gioco di potere. Devi capire che non lo stava facendo per se stesso. Lo ha fatto per la squadra”.

Ovunque, è una follia per Ovi

Ricorda che all’epoca Ovechkin aveva solo 22 anni. Da allora è maturato, sottolinea Alexandre Giroux, che afferma di aver avuto con lui un ottimo rapporto.

“Sono scesa dall’aereo e mi ha invitato in un ristorante. Non era mai solo. Voleva sempre stare con gli altri e invitava tutti ovunque”.

Segnare così tanti gol è “fenomenale”, secondo lui. “È difficile confrontare le generazioni. Ma nessuno avrebbe pensato che un record di Gretzky sarebbe stato battuto”, continua.


Foto AFP

Per quanto riguarda l’aspetto rockstar, Giroux ha potuto testimoniare la popolarità di Ovechkin.

“In hotel non è mai il nome della stanza. Ovunque andassimo, era pazzesco. Ad un certo punto, durante una partita, ruppe due bastoni e disse che voleva cambiare marca di hockey. Nel giro di pochi giorni erano cinque le aziende che avevano allineato 15 bastoncini nel corridoio. Ecco cosa vuol dire essere una rockstar!”

Ciò che lo ha colpito di più è stato proprio quanto Ovechkin ami segnare. Lo rende euforico, dice.

“In pratica tira sempre, sempre, sempre per segnare. Mi ha sempre affascinato. Se in allenamento fa 100 tiri, vuole segnare 100 goal ed è felice ogni volta che entra. Ci proponeva giochi del tipo: “OK, vince il primo che segna otto gol in allenamento!”

Per esporre quanto ama Ovechkin marcatore: Giroux una volta ha visto i giocatori del Capitals chiedergli, durante il pranzo, di descrivere ogni gol che aveva realizzato, indicando una data precisa. “Si ricordava ogni gol, lo giuro!”

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