Era in cantiere una “revival” dell’ultimo spostamento del manifesto statunitense Dax – Stade Montois, datato 2 giugno 1963 al Lescure Park di Bordeaux. Un’“idea per un luogo come un altro”, presentata “più di un anno fa” dal presidente del consiglio d’amministrazione dell’USD Benjamin Gufflet a Éric Bayle.
Il direttore editoriale di Rugby di Canal +, per il quale “c’è una logica editoriale nel fare uno sforzo speciale per questa partita”, ha pensato che lo stadio Chaban-Delmas “un po’ troppo grande per garantire un successo totale”.
Il programma appropriato
Sulla scia dei suoi consigli logistici, la direzione del Dacquoise ha quindi pensato (la vicinanza lo richiede) all’opzione Jean-Dauger di Bayonne, finalmente scelto per la partita di questo sabato 16 novembre (16:30). “Benjamin Gufflet è tornato alla carica con l’accordo di Aviron Bayonnais”, descrive il giornalista basco. Il club, contestualmente, ha richiesto alla National Rugby League di effettuare questa operazione. Ha dato il suo accordo nel merito; Canal+ in forma. Questa è da tempo la buona intelligenza del rugby professionistico francese: appena possiamo muoverci nella stessa direzione, lo facciamo con piacere. »
Senza la Top 14, il fine settimana del 16 novembre è arrivato proprio al momento giusto per tutte le feste. «Il palinsesto permette anche al pubblico di organizzarsi, con la possibilità di rientrare in tempo per Francia – Nuova Zelanda alle 21», aggiunge il signor Rugby del canale criptato. E, infatti, che il club di Dacquois riesca nella sua scommessa di ticketing, in ogni caso “più di un venerdì alle 21”, uno dei tre soliti slot di Canal + riservati alla Pro D2.
“Un derby è sempre un evento. Lì troviamo il lato festoso dei trasferimenti del Canottaggio a Saint-Sébastien, dal RC Tolone al Vélodrome di Marsiglia”, paragona Éric Bayle che, sperando che “la folla sia lì”, assicura anche che ” il pubblico basco ama questo sport” e che un “poster storico come il Dax – Mont-de-Marsan attira sempre l’attenzione del tifoso del rugby”.
I conti, dopo il pallone
Perché dietro la prospettiva di una “festa del rugby delle Landes”, un “derby del secolo”, per usare i termini del dollaro, non bisogna trascurare l’aspetto finanziario, “ultimo criterio” per giustificare la delocalizzazione, secondo Benjamin Gufflet. Soprattutto quando si tratta di ricavi (di fascia alta) compresi tra “300.000 e 400.000 euro”, secondo Adrien Asteggiano, direttore generale dell’USD.
Questo dato è uno degli unici forniti dal club riguardo questa eccezionale operazione. “L’USD non comunica le cifre”, ha spiegato Adrien Asteggiano a “Sud Ouest” pochi giorni prima del D-Day. Il profitto, che potrebbe essere “più di tre o quattro volte maggiore” di quello di una partita organizzata al Maurice-Boyau, ignora l’affitto, assegnato all’Aviron Bayonnais e compreso tra 120.000 e 150.000 euro.
Rinfreschi e VIP
Secondo Benjamin Gufflet, “il numero di biglietti venduti ha superato la soglia dei 10.000”, ma si tratta in realtà di posti occupati sui quasi 13.500 disponibili al Jean-Dauger. Secondo le nostre informazioni, di questo totale, più del 60% sarebbe stato realizzato in vendite secche, il resto sarebbe ripartito tra i partner che già beneficiano di un box a Maurice-Boyau (circa 900 VIP), abbonati ai club (circa 800 ), ospiti presidenziali (circa 200) e membri della scuola di rugby (quasi 500).
Il club della città termale non ha mai nascosto che il valore aggiunto del trasloco arriva soprattutto e soprattutto ai partner vip, con un’offerta basata essenzialmente sulla durata della partita e sul post partita. Grazie alla più grande infrastruttura di Bayonne, l’USD sarebbe riuscito ad attrarre quasi mezzo migliaio di partner VIP aggiuntivi.
Per raggiungere i suoi obiettivi fa affidamento anche sui vari ristori messi a disposizione da Aviron Bayonnais dietro il pagamento dei costi operativi. L’obiettivo sarà doppiamente raggiunto in caso di vittoria.
Partenza dal municipio oppure no?
Mentre l’USD ha annunciato a “Sud Ouest” che i giocatori sarebbero partiti in autobus dal municipio di Dax questo sabato 16 novembre alle 10:30, i dubbi aleggiano. E non a caso uno dei principali interlocutori, interrogato sul programma della giornata del suo derby, oltre a non esserne informato, ha espresso il suo disaccordo con questa iniziativa. “Non ne ero a conoscenza”, spiega il manager Jeff Dubois. Lasceremo lo stadio per recarci direttamente in hotel a Bayonne. Non stiamo organizzando una festa, ma una partita di rugby. Non devi prenderti per gli altri. » È stabilito il veto.