Nessuno si aspettava un 25e Stanley Cup dei Montreal Canadiens, ma allo stesso modo probabilmente nessuno se lo aspettava.
Inserito alle 14:33
Questo, dopo 17 incontri, è un 32e e ultimo posto assoluto nella National Hockey League. L’unica buona notizia è che i fan più creativi hanno già iniziato le simulazioni di abaco in preparazione alla prossima bozza. A volte hai solo bisogno di ciò di cui hai bisogno.
Diffondendo questo concetto molto vago di “mix” durante il tradizionale torneo di golf di settembre, ed evocando anche l’idea di giocare “partite significative”, la dirigenza del canadese ha ceduto al miraggio del progresso. No, il club non sarebbe entrato subito a far parte dell’élite, ma almeno, mentre si avvicinavano ai playoff, ci sarebbe stato qualcosa di migliorato.
Tuttavia, questo non è affatto ciò che possiamo vedere.
Il record attuale del club, 5-10-2, è peggiore rispetto a quello di un anno fa, quando il canadese aveva registrato un record di 7-8-2. Si tratta insomma di quattro punti in meno nella stessa porzione di calendario rispetto al 2023-2024.
Se guardiamo indietro al 2021-2022, la stagione dei disastri e di una stagione di soli 55 punti che ha portato a 32e posto e anche una prima scelta assoluta (e l’acquisto di Juraj Slafkovsky, ovviamente), si tratta di un record di 4-11-2 che il canadese ha mostrato dopo 17 partite. Il canadese di adesso mostra quindi risultati simili a quelli di quella stagione, la peggiore della sua storia moderna.
Ma per avvicinarsi a questo sfuggente “mix”, il canadese dovrebbe un giorno iniziare a inanellare vittorie, cosa che non fa da quando Martin St-Louis è al timone. In due stagioni complete, le squadre dell’allenatore di Montreal non hanno mai fatto meglio di tre vittorie consecutive, due volte nel 2022-2023, e solo una volta la scorsa stagione (il St-Louis è riuscito a portare la sua squadra a cinque vittorie consecutive in pochi giorni dopo il suo arrivo, nel febbraio 2022).
I segnali di progresso sono lenti nel capitolo collettivo, ovviamente, ma non va molto meglio nelle singole categorie.
La scorsa stagione, i difensori del club sono riusciti a contribuire offensivamente con un totale di 48 gol, ma in questo difficile inizio di stagione, i difensori sono riusciti a segnare solo 3 gol e, ancora una volta, 2 di questi gol sono stati segnati da un giocatore che non è più qui. (Logan Mailloux) e da un giocatore che entra ed esce dalla formazione (Justin Barron). Barron, invece, non ha giocato nelle ultime sei partite della squadra.
Ci sono poi i problemi dei portieri del CH, già noti, che non aiutano nella situazione attuale. Entrambi i portieri hanno percentuali di parata inferiori a 0,900 e una media di gol contro superiore a 3,00, ma sono soprattutto i numeri di Cayden Primeau – 0,845 e 4,67, rispettivamente – a sorprendere. Il portiere 25enne ha concluso la stagione precedente con una percentuale di .910 e una media di 2,99 in 23 partite.
A ciò si aggiunge l’incapacità di segnare gol, ma anche l’incapacità di impedire all’avversario di farlo, come indicato dal differenziale di -24 del club, il peggiore dell’intera NHL. Kirby Dach, che avrebbe dovuto rilanciare da solo la seconda linea, ha solo due assist nelle ultime otto partite.
È troppo tardi? Questa stagione è già un fallimento? Non ancora, ma neanche il canadese può permettersi il lusso del tempo. A tal proposito sarebbe senza dubbio opportuno sfruttare il calendario favorevole che si avvicina, con quattro partite di fila che verranno presentate al Bell Centre, tra cui sabato sera contro i Columbus Blue Jackets.
Il canadese accoglierà poi gli Edmonton Oilers, i Vegas Golden Knights e infine il club dello Utah per concludere questa piccola trasferta in patria che, fortunatamente, si concluderà due giorni prima dell’ultimo giovedì di novembre, data del Ringraziamento negli Stati Uniti.
Di solito è a questa data che abbiamo già una buona idea del ritratto della serie. Per il canadese è senza dubbio già arrivato il momento di partite significative.