Giovedì 14 novembre, Léon Marchand, quattro volte campione olimpico francese di nuoto, ha reagito alle riviste sportive settimanali universitarie.
In viaggio questo venerdì 13 novembre a Tolosa, sede della stella del biliardo attualmente presente nella Città Rosa, il ministro dello Sport, Gil Avérous, ha reagito alle polemiche suscitate nelle ultime ore dall’annuncio del governo. “Non ne abbiamo parlato stamattina con Léon Marchand, ne abbiamo parlato ieri, ha dichiarato il ministro al microfono dell’ BFMTV. Lo Stato non cancella le due ore nelle università. Oggi c’è una rifocalizzazione del sistema come è stata portata avanti per due anni. Per quello ? Perché abbiamo un nuovo modo di fare politica. D’ora in poi, quando impostiamo un sistema, lo valutiamo, lo riorientiamo, lo modifichiamo, lo adattiamo in base al feedback dal campo. Chiaramente, tutti sono favorevoli all’aumento degli sport universitari. »
“Un esperimento impari”, un “sistema insostenibile”
Gil Avérous ha voluto anche fare chiarezza sul testo e sulla circolare che secondo lui è stata male interpretata. “Questa circolare diceva che avremmo dato priorità a questo sistema nei quartieri con la rete educativa prioritaria REP e REP +, dove i giovani sono i meno autorizzati nei club, ha dettagliato. Dove c’è meno pratica sportiva. Quindi dedicheremo i nostri sforzi nel prossimo anno a questi stabilimenti. »
Inoltre, il ministro ha voluto spiegare nuovamente questa riforma che mirava a inserire due ore di sport con partner esterni, “generalmente società sportive […] in orario extrascolastico. Secondo lui, “ questa sperimentazione a volte era molto diseguale a seconda delle strutture perché non necessariamente avevamo le risorse necessarie per avvicinarci ai club, altre volte perché i giovani stessi non erano interessati”.
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Per Gil Avérous la generalizzazione del sistema non lo era “non sostenibile”.
“Léon Marchand non ha letto la circolare”
E per aggiungere: “Devi metterti nei panni di Léon Marchand. Ovviamente non ha letto la circolare, ma come tutti gli altri. Su questo tema bisogna lavorare anche con gli enti locali, non si può decretare a livello nazionale. Léon Marchand può quindi tranquillizzarsi. In ogni caso, attraverso le mie parole, lo rassicuro, cerco di convincerlo. Sa bene, essendo molto vicino al Presidente della Repubblica e al governo, che abbiamo un’attenzione particolare allo sviluppo dello sport e che non ci sarà alcun indebolimento della nostra volontà. » Resta da vedere se il campione olimpico fosse davvero convinto…