“Non li perdonerò mai…”

“Non li perdonerò mai…”
“Non li perdonerò mai…”
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Di Francesco Uliel – Pubblicato il 14 novembre 2024 alle 17:30

Aimé Jacquet, entrato nella storia dopo la prima stella dei Blues, non dimenticherà un episodio inquietante vissuto durante i Mondiali del 1998.

Se c'è una data che non dimenticherà mai, è quella del 6 maggio 1998. Il giorno prima, Aimé Jacquet, allora allenatore dei Blues, aveva rivelato l'elenco dei 22 giocatori convocati per la Coupe du world 98. Con sorpresa di tutti, l'82enne ex sportivo ha convocato 28 uomini invece dei 22 previsti. Quest'ultimo si è quindi riservato di fornire in tempo la lista definitiva. voluto. Una decisione coraggiosa che ha fatto scorrere molto inchiostro.

La scelta di Aimé Jacquet criticata dalla stampa

Non a caso molti giornali si sono offesi, criticando l'iniziativa dell'ex allenatore dei Blues. Il Team non ha perso tempo per titolare: “E giochiamo alle 13?”Ce n'era abbastanza per provocare scherni di ogni genere. Nonostante tutto, Aimé Jacquet è rimasto professionale. Quest’ultimo ha successivamente spiegato: “Questa lista è il risultato di una ricerca che ho fatto per diciotto mesi”. E per fortuna, ha ricevuto il sostegno di Claude Simonet, allora presidente della Federazione. Ha descritto la scelta di Jacquet come “una misura di saggezza”. Poi per spiegare, in modo da calmare gli entusiasmi: “Preferiamo vivere con 28 giocatori che meritano la selezione. Nelle prossime settimane possono succedere molte cose. Non abbiamo il diritto di separarci dai giocatori o di metterli in situazioni difficili”.

Aimé Jacquet vede rosso

Tutte queste spiegazioni ovviamente non hanno alleviato la situazione. La squadra, dal canto suo, è andata oltre, ritenendo che Aimé Jacquet, soprannominato “il ragazzo coraggioso”, “non fosse l'uomo adatto al compito”. Critiche incessanti che alla fine lo hanno marchiato con il ferro rovente. Le sue dichiarazioni ben dopo l'incoronazione dei Blues lo dimostrano. “Alcuni giornalisti hanno mentito in modo vergognoso. Non li perdonerò mai. Non provo altro che disprezzo per queste persone”.sbottò. Molto turbato, Jacquet ha persino descritto i giornalisti dei media sportivi come “delinquenti, irresponsabili, disonesti e incompetenti”. Non si è fermato qui, aggiungendo che detengono il “monopolio dell’imbecillità”.

All'epoca, due giornalisti dell'Équipe, tra cui Jérôme Bureau e Vincent Duluc, furono addirittura minacciati di morte. Anche il giornale ha preso un grosso colpo: “Con il senno di poi, al di là dell'idea di difendere il mio giornale (…) penso che abbiamo commesso degli errori che non avremmo rifatto.”ha indicato Vincent Duluc ai nostri colleghi dell'Ouest-Francia. Il giornalista ha subito aggiunto: “Ma al di là di ciò, questa mancanza di dibattito ha fatto sì che fossimo incazzati per 15 anni in Ligue 1, con allenatori formati a Clairefontaine, all'indomani del Mondiale. Al centro del dibattito non abbiamo messo il calcio, ma la vittoria”.

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