Kylian Mbappé, cade il verdetto (pesante).

Kylian Mbappé, cade il verdetto (pesante).
Kylian Mbappé, cade il verdetto (pesante).
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Minato da polemiche a cascata, Kylian Mbappé appare moralmente danneggiato. Per molti specialisti la depressione è evidente e fa presagire tempi complicati per i Bondynois.

Kylian Mbappé non ce la fa. Tormentato dai dubbi con il Real Madrid, l’attaccante francese si è visto anche privare Didier Deschamps dei Blues per le due partite della squadra francese contro Israele e Italia. Abbastanza per minarlo ancora un po’ moralmente, lui che sta attraversando il periodo peggiore della sua carriera. Per ammissione di alcuni parenti, i Bondynois appaiono sempre più colpiti.

« Chiamatelo come volete, ma Kylian ha un problema mentale da diversi mesi, ha sussurrato un parente. La cosa non si risolve così. Ci vuole tempo e lavoro svolto con specialisti”, ha detto un membro del suo entourage sulle colonne dell’Equipe. Dichiarazioni alle quali sottoscrive il giornalista Régis Testelin.
“Se si guarda alla situazione di Mbappé riguardo ad una probabile depressione, nel senso medico del termine, un probabile burn-out, nel senso medico del termine, si ribalta la situazione considerando che questo è il punto di partenza, e tutto è spiegato e tutto combacia”, si è confidato di recente sul set di L’Equipe du Soir.

Kylian Mbappé, diagnosi ovvia

Kylian Mbappé non sarebbe il primo giocatore a soffrire di depressione e la malattia non risparmia le superstar come dimostrano le recenti testimonianze di Thierry Henry, Neymar o Andres Iniesta. E secondo Laurent Edriat, mental trainer abituato a lavorare con i calciatori, uscire dalla depressione non è facile per un calciatore.

“Il semplice pedone è soggetto al burn-out, ma il problema del calciatore è soprattutto non poter cambiare datore di lavoro, è costretto a restare in un sistema che non gli si addice. Un atleta di punta è come un artista, deve realizzare se stesso, non diventare un dipendente”, ha spiegato sulle colonne di So Foot, aggiungendo: “Probabilmente è più difficile per un calciatore uscire dalla depressione perché ha più tempo libero. Parla molto, sente molto, quindi pensa troppo. Tutti lo chiamano e anche se i suoi cari lo adorano, gli impediscono di disconnettersi. Volendo aiutarlo, lo spingono ancora oltre. »

E per quanto riguarda il caso Mbappé, il danno è evidente. “Si parla di problema mentale quando le prestazioni non seguono, ma può succedere quando il giocatore è ancora bravo in campo. Penso che non sia stato bene per un anno, un anno e mezzo, e ora sta solo peggiorando.” ha così analizzato.

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