Non tutti possono fare una forte impressione su Stephen Curry. Ancor meno un nuovo arrivato nella NBA. Ecco quanto è speciale Kyshawn George. All’inizio di novembre, durante una sconfitta tutt’altro che ridicola contro la prestigiosa squadra del Golden State (112-125), l’esterno vallesano di Washington ha realizzato la sua prima festa offensiva in campionato con 20 punti segnati. La sua prestazione, nell’atteggiamento più che nelle statistiche, ha catturato l’attenzione del miglior tiratore di tutti i tempi: “Mi è piaciuto il modo in cui ha continuato a tirare anche se ha mancato tutto in partenza. “È una mentalità che non puoi imparare, e ha finito per colpire alcuni pezzi grossi.”
L’NBA è ripresa da meno di un mese e Montheysan ha già dimostrato di avere le spalle per fare il grande salto. Selezionato al 24esimo posto nel draft dai Wizards, non c’è voluto molto prima che gli venisse affidata la responsabilità. In nove partite, di cui quattro da titolare, ha trascorso in media 28,7 minuti in campo. Tra gli altri esordienti della sua annata, fa meglio solo il compagno Bub Carrington (30,1 minuti).
Anche Kyshawn George è a 9,6 punti a serata (il 5° totale più alto tra i neofiti, a pari merito con lo stesso Carrington). Un voto gonfiato dal suo cartellino contro Golden State, durante il quale ha realizzato ben sei tiri da tre punti. Nessun debuttante aveva realizzato un’impresa simile nella storia della sua franchigia.
Un indirizzo decisamente in ascesa
La sua abilità è di gran lunga la sua risorsa più notevole finora. Se la sua percentuale di successo complessivo nell’esercizio lascia a desiderare (28,8%), è aumentata notevolmente nell’ultima settimana. Prima di incontrare i Warriors, ha messo a segno un mediocre 2/22 dalla lunga distanza. Da allora è a 15/37. Oppure un indirizzo sul periodo del 40,5%, degno di trigger d’élite.
A 20 anni, il nuovo numero 18 dei Wizards non ha paura di provarci. Gli capita addirittura, in sequenze, di portare a termine da solo l’attacco alla sua formazione. Come contro Golden State, ma anche quando affrontò Orlando, nella notte tra domenica e lunedì. Dove ha segnato 14 dei suoi 15 punti nel secondo quarto, di cui 8 nell’arco di un minuto e tre azioni: dopo aver realizzato due triple consecutive, ha recuperato palla a seguito di un mancato possesso avversario, si è fatto strada verso canestro e finito a distanza ravvicinata per aggiungere due nuove unità al suo conteggio.
Dotato di una buona visione di gioco e di un serio portatore di palla, eredità dei suoi anni da leader tra i giovani, Kyshawn George brilla anche nei passaggi (2,6 a partita di media). Non è raro vederlo alzare la palla e avviare le offensive di Washington, o creare lo spostamento aggiuntivo per servire un partner non marcato.
Altra qualità degna di nota: la sua interpretazione del gioco Il giocatore formatosi al Chalon prima di approdare all’Università di Miami non è tipo da forzare le scelte, le orienta secondo ciò che la situazione richiede. Capisce cioè quando deve prendere iniziative e quando deve farsi da parte. Insomma, lui punta sul collettivo e questo si valorizza, all’interno di una squadra senza velleità sportive a breve termine, composta prevalentemente da giovani, dove tutti cercano di mettersi in luce. Per non parlare del suo incoraggiante contributo difensivo (4,4 rimbalzi, 1,1 stoppate e 0,9 intercettazioni per uscita).
Chiamato dall’imbonitore Draymond Green
“KG” si è distinto inoltre per la sua faccia tosta. Imbonitore incallito degli Warriors, Draymond Green ha rivelato che il debuttante non ha esitato a confrontarsi con lui verbalmente durante il loro confronto. “Kyshawn è venuto da me e mi ha detto: ‘Non puoi sparare'”, ha detto ridendo in una conferenza stampa. Gli ho detto che la gente lo pensava già quando era ancora alle elementari, vedendomi vincere un titolo. Mi ha detto: “Non mi interessa”. Mi piace!”
Il quattro volte campione NBA non ha fatto altro che elogiare il suo giovane avversario: “Sono un grande fan di lui e di Bub (Carrington), l’energia e l’atteggiamento che portano. Questa è la prima volta che vedo una squadra di Washington giocare così duramente da anni ed è grazie a questi due. Non smettono di parlare, di parlare in modo trash e questo mi piace. […] Hanno l’atteggiamento giusto e in più sono bravi. Non è che stiano semplicemente parlando nel vuoto. Si sono guadagnati il mio rispetto”.
Kyshawn George in questa fase era una scommessa vincente per i Wizards che lo volevano fortemente quest’estate, al punto da aver elaborato un trasferimento per scalare il draft ed essere sicuri di riaverlo. Nell’ambiente spietato e ultra competitivo della NBA, atterrare su un terreno conquistato non assicura il successo, ma vi contribuisce.