6 minuti con Jean-Adrien Lorenzini presidente del Centro di Lancy

6 minuti con Jean-Adrien Lorenzini presidente del Centro di Lancy
6 minuti con Jean-Adrien Lorenzini presidente del Centro di Lancy
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Il 24 novembre i Lancéens decideranno se vogliono ancora la pubblicità negli spazi pubblici. Jean-Adrien Lorenzini, presidente del Centro di Lancy, è stato ospite di Béatrice Rul, alle 7,30, su Radio Lac.

Voi vi opponete a questo regolamento, votato dal Comune di Lancy, tramite referendum. E’ vero che la pubblicità nelle città è così bella…

“In ogni caso, non è brutto, questo è certo, non sono necessariamente un fan, ma non penso che sia più inquietante di così e non merita necessariamente un divieto assoluto.”

Ti assicuri che i commercianti locali non saranno più autorizzati a fare pubblicità nelle proprie vetrine se accettati. C’è un resta autorizzata il divieto di pubblicità commerciale, ma non quella per “conto proprio”, cioè quella dei commercianti

“La pubblicità per proprio conto determina determinati tipi di pubblicità. Ad esempio, un commerciante non potrebbe più visualizzare promozioni per prodotti. In genere, un negozio di giocattoli, se promuove Lego, non potrebbe più visualizzare promozioni per “display Dal momento in cui esiste una forma di interventismo sulle finestre, riteniamo che ciò non sia normale. Dovremmo trovare alternative per non incidere direttamente su di esse.

«Oggi un manifesto F4 in strada, con i pannelli forniti dalla SGA, costa 101 franchi per 14 giorni»

La maggior parte dei mercanti lanceani prima non aveva i mezzi per acquistare manifesti. Quindi cosa cambia?

“Trovo che ci sia molta demonizzazione rispetto al prezzo. Oggi un manifesto F4 in strada, con i pannelli forniti dalla SGA, costa 101 franchi per 14 giorni. Francamente è del tutto abbordabile. Forse sono la maggioranza di grandi aziende nazionali che pubblicizzano su questi cartelli, ma forse si potrebbe discutere di una migliore distribuzione. Purtroppo lo statuto è stato votato seggio, senza tornare in commissione. E questo è ciò che ci rammarica un po’, da qui il motivo del referendum di oggi.

La fine della pubblicità a Lancy è di 250.000 franchi. Il budget annuale di Lancy ammonta a 180 milioni di franchi. Non è la bancarotta del Comune se non c’è più pubblicità…

Se dici a una persona che oggi preferiamo rinunciare a 250.000 franchi piuttosto che investire in progetti per i cittadini, penso che anche se sono 20.000 franchi, resta comunque una cifra interessante per i cittadini. Dire che 250.000 franchi non sono importanti visto il bilancio del comune è una cosa che non capiremmo. Chiunque sarebbe d’accordo nel dire che 250’000 franchi sono una cifra interessante, possono rappresentare posizioni, possono rappresentare progetti per le associazioni».

L’organismo nazionale di comunicazione commerciale KS/CS partecipa alla campagna contro questo divieto di pubblicità. Cosa fa un ombrello nazionale negli affari comunali?

“L’ombrello della comunicazione sostiene tutti i progetti di questo tipo, in ogni caso lo hanno già fatto. Sono direttamente interessati da questo. Ci sostengono comunque a livello di voce, poi finanziariamente in questa campagna, non particolarmente. Il Lancy Center e i Verdi Liberali stanno facendo campagna per conto proprio”.

“Tutte le firme per questo referendum sono valide”.

Tempo ha rivelato che la KS/CS ha finanziato parte della raccolta delle firme, rivolgendosi alla Incop, la famosa società sospettata di frode nelle firme. Ciò mette in dubbio la validità del vostro referendum…

“Questo ovviamente mi interroga e porta un po’ di discredito sulla validità dello scrutinio. Vorrei ricordare che abbiamo lanciato il referendum subito dopo che il Consiglio Comunale ha votato il regolamento, perché a quest’ultimo eravamo direttamente contrari da parte inizio Tutte le firme sono valide La prova è che il servizio di voto lo ha ampiamente convalidato, cosa che era necessaria. come se non fosse possibile. Possiamo davvero assicurarvelo.”

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