La situazione attorno a Kevin Denkey solleva interrogativi al Cercle de Bruges, e se la dirigenza ha pensato di evitare domande non schierando il togolese questa domenica, lo farà a sue spese. Miron Muslic non ha espresso la sua opinione, ma ha pensato niente di meno…
Kevin Denkey è partito questo sabato per parlare con il suo potenziale nuovo club. Non sappiamo se sarà in Europa, ma se così fosse, perché partire così di fretta? Una delle ipotesi è che il togolese stia trattando un contratto gigantesco in un paese del Medio Oriente, e che il Circolo stia sbavando all’idea di vincere anche lui il jackpot.
Il suo sostituto, Felipe Augusto, non ha brillato e ha addirittura sprecato una grande occasione sullo 0-1. “Se vuoi ottenere qualcosa contro l’Anderlecht, devi cogliere le tue opportunità. L’Anderlecht lo ha fatto, non noi. Non abbiamo giocato abbastanza bene nell’ultimo terzo del campo”, ha detto Miron Muslic dopo la partita.
Il tecnico bosniaco ovviamente non ha apprezzato l’assenza di Denkey, ma non ha voluto innescare una nuova polemica. Questo era già stato il caso prima della trasferta europea a Vikingur, quando ha dovuto lasciare a casa buona parte della sua squadra su richiesta del direttore tecnico Rembert Vromant.
Ho saputo ieri che Kevin Denkey non era selezionabile
Muslic è sembrato perplesso quando gli è stato chiesto perché Denkey fosse dovuto partire il 10 novembre per le trattative contrattuali. Dopo averci pensato, ha detto: “Non risponderò. Devo proteggere tutti e proteggere me stesso. La sua assenza è stata una mia decisione? Credimi: perché dovrei mettere da parte il nostro capocannoniere delle ultime due stagioni? il bosniaco dà fastidio.
“È il miglior numero 9 del Belgio. Ho saputo ieri che non era selezionabile. Devo accettarlo. Non voglio scavalcare il resto. Continuiamo”, conclude Miron Muslic.
Certo, Cercle non vuole perdere ancora una volta l’occasione di un possibile trasferimento di Denkey. Ma considerando il suo curriculum in servizio e la sua forma attuale, sembrerebbe sorprendente che un club interessato adesso non accetti di aspettare qualche giorno in più – ad esempio durante la pausa – per discutere con il giocatore…