Finale femminile al Roland-Garros: Swiatek affronta Paolini

Finale femminile al Roland-Garros: Swiatek affronta Paolini
Finale femminile al Roland-Garros: Swiatek affronta Paolini
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Iga Swiatek (22 anni) proverà questo pomeriggio a vincere il quarto titolo al Roland-Garros. In finale, il polacco sarà il grande favorito contro l’italiana Jasmine Paolini (28 anni).

Il polacco (WTA 1) ha tagliato il traguardo come previsto, senza intoppi. Unico granello nella scarpa, se l’è scrollata di dosso al secondo turno quando ha dovuto salvare un match point contro l’ex numero 1 del mondo Naomi Osaka, prima di vincere in tre set.

Successivamente, ha giocato quattro partite e ha perso solo quattordici partite in totale. Niente agli ottavi contro la russa Anastasia Potapova che è stata mandata negli spogliatoi in 40 minuti senza aver intascato nemmeno una partita e avendo conquistato solo dieci punti in totale…

“I primi turni degli Slam sono sempre complicati. Poi ho preso confidenza’, ha spiegato la polacca, molto a suo agio sulla sua superficie preferita, l’argilla. È infatti sulla buona strada per una rara tripletta, realizzata l’ultima volta nel 2013 da Serena Williams: titoli vinti a Madrid, Roma e Roland-Garros.

Con due sconfitte in 36 partite dalla sua prima apparizione nel tabellone principale nel 2019, Swiatek è praticamente ingiocabile sulla terra parigina, proprio come il suo idolo Rafael Nadal.

‘Così felice’

Sarà quindi Paolini (WTA 15) a stare dall’altra parte della rete per cercare di privare Swiatek del terzo titolo consecutivo al Roland Garros, il quarto in totale dopo 2020, 2022 e 2023, il quinto nello Slam ( con gli US Open 2022). L’italiana, che ha battuto Elena Rybakina (WTA 4) nei quarti di finale, ha nettamente dominato in semifinale la prodigio russa Mirra Andreeva (17 anni/WTA 38) 6-3 6-1.

A 28 anni, Paolini non era mai riuscito a superare gli ottavi di finale di uno Slam (raggiunti quest’anno in Australia). Al Roland Garros non era mai riuscita a superare il secondo turno. «Sono così felice», disse con la sua voce rauca.

‘Sognare è la cosa più importante nello sport e nella vita. Forse ho impiegato più tempo degli altri giocatori per capirlo”, ha aggiunto riferendosi al suo arrivo più tardi degli altri nella finale di un Major.

/ATS

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