Juraj Slafkovsky perde la pazienza con Nick Suzuki e Cole Caufield

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Il malcontento si sta diffondendo tra Jura Slafkovsky già da diverse partite.

E durante la sconfitta di ieri contro i Kings, la frustrazione del giovane slovacco è venuta alla luce.

In panchina, davanti alle telecamere, Slafkovsky non ha potuto nascondere la sua esasperazione nei confronti di Nick Suzuki e Cole Caufield, due giocatori che accusa di trascinare i pattini sullo anteriore.

Il primo trio del CH, guidato da Nick Suzuki, dovrebbe dare il tono ad ogni incontro. Ma accade il contrario: Suzuki e Caufield, complici inseparabili dentro e fuori dal ghiaccio, aspettano passivamente che Slafkovsky faccia tutto il lavoro sporco.

Una situazione che si è rivelata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per il giovane slovacco.

In panchina, le telecamere hanno ripreso Slafkovsky scuotendo la testa con disprezzo, scambiando parole visibilmente cariche di risentimento verso i suoi due compagni di squadra.

Un momento che ha causato imbarazzo soprattutto a Suzuki, capitano della squadra, incapace di reagire quando c’è più bisogno della sua leadership.

Lo stesso Nick Suzuki lo ha ammesso dopo la partita:

“È stato uno sforzo immaturo da parte nostra”.

Da noi o da te.

Un’ammissione feroce, ma le scuse non bastano più per calmare le frustrazioni interne. Il capitano deve dare l’esempio, non limitarsi ad aspettare che la sua ala 19enne prenda il comando.

Dany Dubé è stato spietato sulle onde radio di 98.5 FM.

“C’è solo un trio efficace sulle rampe, quello di Jake Evans. È stato il trio a far sì che le cose accadessero grazie al loro controllo anticipato.

Per quello? Perché non sono i tre ragazzi che lavorano insieme. In prima linea c’è solo Slafkovsky a mettere pressione. Gli altri due (Suzuki, Caufield) stanno aspettando”.

Questa osservazione evidenzia una dinamica preoccupante: il primo trio, che dovrebbe essere il motore della squadra, funziona in modo sbilanciato, con un solo giocatore pienamente coinvolto.

Questa sensazione riflette lo stato d’animo generale: i canadesi iniziano le partite tardi, giocano pigramente e mancano di energia, anche nei momenti critici.

Un atteggiamento inaccettabile in un campionato competitivo come la NHL, dopo sole cinque partite in stagione.

Il comportamento di Slafkovsky in panchina è un segnale allarmante, soprattutto per un giocatore così giovane. Dovrebbe imparare e crescere in un ambiente sano, ma sembra sempre più esasperato dalla mancanza di impegno intorno a lui.

Questo tipo di frustrazione può portare rapidamente a tensioni interne se non si fa nulla per correggere la situazione, soprattutto quando si tratta del capitano.

Il trio Suzuki-Caufield-Slafkovsky deve riunirsi… o essere separato.

I Montreal Canadiens non possono permettersi di continuare così. Il primo trio, e in particolare Suzuki e Caufield, devono farsi carico della loro parte di lavoro di controllo preventivo.

Slafkovsky ha dimostrato di essere disposto a sacrificarsi per la squadra, ma non può portare da solo il peso della prima linea.

È tempo che Nick Suzuki giustifichi la sua “C” sulla maglia e che Caufield si impegni pienamente negli aspetti meno glamour del gioco.

Se i Canadien vogliono rimanere nel mix in questa stagione, dovranno risolvere rapidamente questa chimica disfunzionale.

Il messaggio è chiaro: Slafkovsky è stanco di fare il portatore d’acqua.

La linea superiore deve agire come un’unità completa, il capitano deve agire come un capitano e Cole Caufield deve giocare come se non avesse paura di rompere un chiodo.

La vergogna…

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