Lo studio di Patrick Lagacé trema: il messaggio di Kent Hughes a Martin St-Louis

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L’atmosfera era scomoda nello studio 98.5 FM durante l’intervista tra Patrick Lagacé, Yanick Bouchard e Kent Hughes, direttore generale dei Montreal Canadiens. Una semplice domanda ha causato un vero disagio:

“Di cosa ha bisogno Martin St-Louis per migliorare come allenatore? »

La risposta di Hughes suonò come uno schiaffo in faccia:

“Deve imparare a delegare. Non può fare tutto da solo. »

Una risposta molto significativa. Ascolta l’estratto che continua a far parlare la gente.

Questa osservazione fa emergere una delicata verità: dalla partenza di Alex Burrows, il St-Louis è stato l’unico padrone del vantaggio numerico CH.

Rifiuta l’aiuto in difesa, rifiuta l’aiuto in attacco, non per niente assume allenatori senza esperienza come Stéphane Robidas o che hanno paura di sfidarlo.

Nonostante le speranze di miglioramento, i risultati sono ancora deludenti e questa risposta della DG non fa altro che gettare benzina sul fuoco.

Le critiche stanno già arrivando: il St-Louis è visto come un Napoleone, incapace di fidarsi del proprio team di allenatori o di circondarsi di uomini esperti.

Il St-Louis ha sempre fatto affidamento sul proprio istinto e sulla propria visione personale dell’hockey, ma questo modo di lavorare sta iniziando a irritare chi circonda il CH.

Rifiutando l’aiuto di un allenatore esperto e preferendo mantenere Stéphane Robidas, un allenatore inesperto, il St-Louis si espone sempre più alle critiche.

La gestione del gioco di potere è un ottimo esempio.

Alcuni osservatori si chiedono perché l’allenatore non abbia affidato questo compito ad un assistente specializzato. Il peso di questa responsabilità sembra gravare su St-Louis, ma egli persiste nel voler controllare tutto.

Con questa uscita pubblica, Kent Hughes non solo ha risposto ad una domanda banale: ha lanciato un messaggio chiaro al suo allenatore.

È probabile che St-Louis e Hughes dovranno avere rapidamente una conversazione sincera, perché questo tipo di commenti non passano inosservati, soprattutto in un ambiente dove l’ego e l’orgoglio spesso prendono il sopravvento.

L’idea di uno scontro faccia a faccia tra i due uomini diventa quasi inevitabile. St. Louis è orgoglioso e non apprezza che le sue decisioni vengano messe in discussione davanti ai media.

Questa situazione solleva anche una domanda preoccupante: Martin St-Louis sta iniziando a perdere la fiducia di chi lo circonda?

Se l’allenatore continua su questa strada, i risultati sul ghiaccio potrebbero non bastare a calmare le critiche.

L’attesa di un “hard coaching” è sempre più sentita, e la gestione del vantaggio numerico diventa il simbolo delle carenze del St-Louis in termini di delega.

Se Martin St-Louis vuole davvero condurre il CH verso il successo, dovrà evolversi.

Impara a fidarti del tuo staff, ad accettare le critiche e, soprattutto, a delegare determinate responsabilità. L’hockey moderno è uno sport di squadra, anche dietro la panchina, e un buon leader sa circondarsi e ascoltare.

Resta da vedere se questa conversazione alle 98.5 FM segnerà un punto di svolta nel rapporto tra Hughes e St. Louis. Una cosa è certa: il tecnico del CH dovrà cambiare velocemente approccio, altrimenti rischia di ritrovarsi solo con il suo orgoglio, vedendo crollare il suo progetto.

Patrick Lagacé e Yanick Bouchard hanno intrappolato Kent Hughes: avrebbe dovuto girare la lingua sette volte prima di parlare.

Senza saperlo, ha gettato la sua carrozza sotto l’autobus.

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