Mondiali di ciclismo: l’intrigante Marc Hirschi

Mondiali di ciclismo: l’intrigante Marc Hirschi
Mondiali di ciclismo: l’intrigante Marc Hirschi
-

I mondiali di ciclismo possono aiutare a ristabilire una verità storica: è stato Marc Hirschi a plasmare lo stile di Tadej Pogacar. Tanto che sarebbe necessario dirlo “un attacco in stile Hirschi” per parlare di questo nuovo, folgorante modo di vincere nel ciclismo, attraverso audaci attacchi solitari, da lontano, attesi ma impossibili da disinnescare. Strategia oggi anticipata dal corridore sloveno. Ma anche dal due volte campione olimpico, il belga Remco Evenepoel o, più occasionalmente, dall’olandese Mathieu van der Poel, campione del mondo uscente.

Saranno proprio questi tre i favoriti per l’evento “regina” dei Mondiali di ciclismo su strada, la corsa su strada disputata domenica 29 settembre su 273 chilometri intorno a Zurigo (Svizzera). Tuttavia, al termine di una manifestazione molto collinosa, sulle strade del suo Paese, Marc Hirschi, 26 anni, professionista nella squadra UAE-Emirates (quella di Tadej Pocacar), ma entrato domenica con la maglia della nazionale rossa e targata con una croce bianca, potrebbe riprendere fili di luce. Dopo quattro stagioni trascorse per metà nell’ombra. Periodo di crisi, ma che gli ha permesso di prepararsi alla rimonta e alla vendetta.

“Hirschi sottoperformance, mi stai prendendo in giro? Sta vivendo la sua vita migliore. Si lascia dimenticare mentre tutti pensano che sia depresso. Questo è esattamente quello che voleva “. Uno dei suoi ex allenatori, ancora legato a quello che è il miglior corridore svizzero attuale, parlava così in primavera, testimone anonimo, per rompere un’idea preconcetta del gruppo.

Una delle rivelazioni del Tour de France 2020

Il “mistero Hirschi” ha preso forma nel 2020, durante la “stagione Covid”, quando diversi giovani ciclisti sono venuti alla luce all’improvviso – e i record di prestazione sono stati infranti uno dopo l’altro. Uscito dal carcere, il corridore svizzero è stato una di queste rivelazioni: vincitore di tappa e supercombattente del Tour de France, insieme a Tadej Pogacar, vincitore della maglia gialla.

A quei tempi Marc Hirschi affascinava ancor più di Tadej Pogacar. Per due settimane, finché lo sloveno non vinse il Tour de France nella cronometro della Planche des Belles Filles (Haute-Saône), “noi” parlammo solo dello svizzero.

Il 6 settembre 2020, il corridore, che allora indossava i colori del team Sunweb, aveva percorso quasi 100 chilometri in testa sui passi dei Pirenei. Prima di essere raggiunti a… 1.100 metri dall’arrivo, nella valle di Laruns (Pirenei Atlantici).

Ti resta il 57,81% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-