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Didier Deschamps pronto a prolungare!

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Allenatore dei Blues da 12 anni, Didier Deschamps non ha intenzione di appendere il grembiule tricolore al chiodo.

Questo è un messaggio chiaro per i suoi detrattori e per tutti coloro che sognano di vederlo partire, in particolare per lasciare il posto a Zinedine Zidane. No, Didier Deschamps non è stanco. Allenatore della Nazionale da luglio 2012l'interessato assicura di avere ancora qualcosa al suo attivo. “ Ho le mie energie, faccio di tutto per far andare avanti la squadra francese. Le critiche hanno sempre fatto parte della mia vita come i complimenti. Non influenzerà ciò che devo fare, ciò che penso di fare affinché la squadra francese possa progredire. », proclama questo sabato in una conferenza stampa.

Alla vigilia di una partita choc della Nations League contro l'ItaliaDidier Deschamps difende i suoi risultati: “ Siamo secondi nel ranking Fifa, siamo stati semifinalisti agli Europei… » Anche a costo di grattare un po’ i suoi protetti: « I giocatori giovani non hanno esperienza. Fa male all’espressione collettiva, ma nonostante tutto noi ci siamo. Italia e Francia sono qualificate. Sappiamo cosa dobbiamo fare. Se mi attengo a ciò che ho detto a settembre, apporterò dei cambiamenti. Ho bisogno di vedere i giocatori. L’idea è vedere quanti più giocatori possibile in campo. E non trarre conclusioni definitive… »

“Conservo lo stesso desiderio”

Giovedì, i Blues hanno registrato il quarto pareggio senza reti contro Israele (0-0). “ C'è stanchezza fisica e psicologica », ammette il tecnico del Bayonne parlando dei suoi giocatori, assicurandone comunque una motivazione impeccabile. “ È frustrante e sconvolgente non segnare », prosegue, senza mettere in discussione la relativa riluttanza tattica osservata nei confronti dello Stato ebraico.

Per quanto riguarda la sua eccezionale longevità, lo stratega 56enne non la vede come un vicolo cieco per la squadra francese, ma piuttosto come una fonte di ringiovanimento personale. “ Claudio Ranieri ha 73 anni e diventerà allenatore dell'AS Romaprende come esempio.
L'esperienza aiuta. Mi piace lo scambio con i giocatori, individuale o collettivo. C'è un'esperienza sì, ma imparo ogni giorno. Mi sveglio la mattina dicendo a me stesso: “So di non lo so”. Mi fa pensare. L'ambiente non è lo stesso di dieci anni fa, i requisiti non sono gli stessi. Mi adatto ma mantengo la stessa tranquillità, serenità e la stessa voglia. » Tutto per andare avanti almeno fino ai Mondiali del 2026. E forse oltre.


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