I revisori hanno inoltre ritenuto di non disporre di informazioni sufficienti per giudicare la natura “ragionevole” di tali previsioni e di non poter certificare i conti, si legge in un comunicato stampa pubblicato mercoledì sera.
Il gruppo ha registrato una perdita netta di 25,7 milioni di euro per l'esercizio finanziario terminato il 30 giugno 2024, rispetto ai 99 milioni dell'anno precedente, secondo questo comunicato stampa. Il fatturato è aumentato del 25% a 361,4 milioni di euro.
Il margine operativo lordo è ora positivo per 44,2 milioni, rispetto a -1,8 milioni, grazie in particolare agli accordi con le donne dell'OL e alla forte attività di eventi (concerti, spettacoli, incontri di MMA, ecc.). Ma il debito netto di cassa del gruppo ammonta a 463,8 milioni di euro, rispetto ai 404,3 milioni di euro al 30 giugno 2023.
Il consiglio di amministrazione ha deciso a fine ottobre di rinviare la pubblicazione dei risultati annuali “in attesa della conclusione del lavoro di revisione”. Mercoledì il gruppo ha chiarito che i conti sono stati finalmente finalizzati sulla base di diverse “ipotesi”.
Queste prevedono un contributo di “75 milioni di euro entro la fine di dicembre 2024 sotto forma di partecipazioni e/o proventi derivanti dalla cessione di giocatori detenuti dai club del gruppo Eagle Football Holdings”, la casa madre guidata dall'imprenditore americano John Testo.
Ma anche un contributo “per un importo massimo di 40 milioni di euro” derivante dalla prevista vendita delle azioni della Eagle Football Holdings nel club del Crystal Palace, o addirittura di 100 milioni di euro al massimo, nell'ambito della proposta di quotazione della società madre sul Borsa di New York. Il gruppo conta anche sulla cessione dei giocatori durante il mercato di gennaio 2025.
Un piano “razionalizzazione dei costi” è stato lanciato a settembre
Nel suo comunicato stampa Eagle Football Group ritiene “probabile che tutte o parte di queste operazioni di finanziamento saranno completate” ma riconosce che “qualsiasi ritardo significativo o qualsiasi mancata realizzazione di questi flussi di cassa potrebbe mettere in discussione il principio di continuità dell'operazione” della società e delle sue controllate”.
“I revisori del gruppo stanno valutando l'emissione dell'impossibilità di certificare i conti”, poiché ritengono che il lavoro di revisione “non ha consentito loro di raccogliere prove sufficienti e convincenti per pronunciarsi sulla ragionevolezza delle diverse ipotesi”, si precisa.
A settembre l'EFG ha annunciato “un piano di razionalizzazione dei costi” e l'apertura di colloqui con i rappresentanti del personale “potrebbe eventualmente portare a un piano di partenza volontaria”.
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