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Riolo stupito dalla metamorfosi di Saint-Etienne

Riolo stupito dalla metamorfosi di Saint-Etienne
Riolo stupito dalla metamorfosi di Saint-Etienne
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L’ASSE ha perso 2-1 contro il PSG questa domenica sera al Parco dei Principi. Ecco il debriefing di After Foot su RMC al termine della riunione.

Daniel Riolo : “Stiamo parlando dell’ASSE, un club che era completamente allo sbando. Ma da due settimane è stato rilevato da un allenatore che ha letteralmente trasfigurato questa squadra. Guardate il primo quarto d’ora: abbiamo visto il Saint-Étienne ad ottimi livelli, con più gioco in zona PSG che viceversa. Il problema è che non è passato nemmeno un quarto d’ora, visto che al 14′, nel giro di dieci minuti, il PSG ha piegato la partita portandosi in vantaggio per 2-0. In quel momento, per catturare il Psg, ci sarebbe voluto un miracolo. »

Florent Gautreau: «E poi, se consideriamo che non era colpa di Barcola, normalmente sarebbe stato 3-0, e lì era finita. Ciao a tutti.”

“I 13 minuti di Saint-Étienne. Dimostrano fino a che punto questo allenatore è riuscito a portare qualcosa” (Daniel Riolo dopo PSG-ASSE)

Daniel Riolo : « Oh sì, per me è colpa al 100%. Stai scherzando o cosa? C’è colpa in basso, in alto, c’è colpa ovunque. MMa ciò che risalta sono questi 13 minuti da Saint-Étienne. Dimostrano fino a che punto questo allenatore è stato in grado di contribuire. Si tratta semplicemente di ridare fiducia ai giocatori, di dire loro di osare, di giocare? Forse. Ma l’attività dei giocatori – che però restano piuttosto limitati tecnicamente, tranne alcuni – e il modo in cui sono riusciti a infastidire il PSG in diverse sequenze di gioco, è stato davvero incoraggiante per il Saint-Étienne.

Ora, da lì a preoccupare il PSG o opporre una vera resistenza nei suoi confronti, non siamo ancora arrivati. C’è anche da dire che il PSG aveva schierato una sorta di squadra B ibrida. Non ho capito bene il loro centrocampo. Forse è legato alla partita contro una Nazionale 2 questa settimana? Potrebbe aver voluto ruotare, dare tempo di gioco o testare le associazioni. »

Florent Gautreau: “Ciò che interessa ad ASSE è sia il primo quarto d’ora, ma non solo quello, in realtà. Ed è anche mentale. Vale a dire che abbiamo detto tanto fin dall’inizio della stagione che quello che conta sono anche le intenzioni che gli allenatori riescono a trasmettere ai loro giocatori e lì chiaramente nelle intenzioni, ha detto loro non abbiate paura, noi andrai al PSG o no. È una partita “bonus”, nel senso che non è dove pensi di prendere un punto o tre punti. E i giocatori lo hanno fatto.

“Le squadre che mostrano intenzioni del genere e acquisiscono fiducia hanno maggiori possibilità di superare la prova rispetto a quelle che non fanno nulla” (Florent Gautreau)

E l’ultima volta che sono rimasti indietro, sono tornati uguali. Riuscì a instillare in loro il fatto che qualunque fosse il punteggio, il risultato, avrebbero continuato. Lì, anche sul 2-0, infatti, avevano la testa sott’acqua. Ma dietro di loro, hanno continuato, hanno provato a giocare alto, hanno provato a fare qualcosa. È ovvio che, visto lo scenario in fondo alla classifica con il Montpellier eliminato, diciamo, rimane un posto (per la discesa verso L2 diretta). Inoltre, il Saint-Etienne come l’Auxerre, ad esempio, per altri motivi, le squadre che mostrano intenzioni del genere e acquisiscono fiducia hanno più possibilità di uscirne rispetto a quelle che non fanno nulla. »

Daniel Riolo : “Una parola tuttavia interessante dell’Horneland che scopriamo lì e che in effetti ci offre cose molto interessanti, e che mi collegherà a Kushanov, il Lensois che andrà al City, è che lì siamo totalmente in presenza di uno dei elementi essenziali del nuovo calcio, queste sono le banche dati. Horneland, siamo d’accordo che il grande pubblico non lo conosce, anche noi che non siamo specialisti e non il grande pubblico, il fatto che abbia trascinato Bran in Norvegia, a meno che non lo andiamo a cercare, non lo capiamo bene. Non sappiamo da dove provenga.

Sì, ok, fa giocare bene la sua squadra. Sì, ha avuto una buona stagione con quella squadra. Ma in fondo è un ragazzo che, nelle banche dati, tira fuori delle cifre. Si distingue come allenatore che fa giocare la sua squadra, un allenatore che fa questo, che fa quello. Ed è così che si è ritrovato al Saint-Etienne, da dove avrebbe potuto risalire la classifica e trovare un altro club. »

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