Lo steaming illegale sta andando molto bene – Francia – Droits TV

Lo steaming illegale sta andando molto bene – Francia – Droits TV
Lo steaming illegale sta andando molto bene – Francia – Droits TV
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La sua esistenza è antica quanto il mondo virtuale. Negli anni 2000 stava già scuotendo le potenti industrie della musica e dell’audiovisivo. In un famoso spot pubblicitario trasmesso per la prima volta nel 2004, la lobby degli studi di Hollywood dipinse i pirati del web come potenziali criminali, paragonando il download illegale al furto d’auto, con una musica così orecchiabile che ti faceva venire voglia di interpretare il grande criminale scaricando l’ultimo album dei Linkin Park su Emule o MegaUpload.

Circa vent’anni dopo, l’offensiva condotta in pompa magna dall’FBI contro il download illegale e l’effimera esistenza di Hadopi (che nel frattempo è entrato a far parte del CSA di Arcom) non ha finalmente cambiato nulla: è ancora così semplice guardare il film che si preferisce su siti oscuri, senza pagare nulla a nessuno. Lo streaming illegale continua a funzionare bene, se non meglio che mai, nel mondo dello sport: è più che mai un attore fondamentale nella trasmissione del mondiale, e ha ampiamente soppiantato l’emittente del campionato francese in Francia. Mentre DAZN limiterebbe a 500.000 follower, più di 800.000 farebbero affidamento su IPTV. “Un fenomeno di portata senza precedenti”, ha riconosciuto Benjamin Morel, CEO di LFP Médias, a Mondo : secondo uno studio Ipsos, il 37% dei potenziali telespettatori del campionato francese opterebbe ormai per canali di trasmissione illegali, cifra salita addirittura al 55% la sera dell’OM-PSG Classic. Dietro le dimensioni folli assunte dalla pirateria del prodotto commerciale della Lega, quest’ultima non può più nascondersi: con le sue scelte disastrose, è la principale responsabile di questa situazione.

I pirati torneranno sani e salvi?

1.341 nomi a dominio chiusi, operazioni internazionali portate avanti dall’Interpol anche negli Stati Uniti, la mobilitazione annunciata da Arcom al capezzale delle emittenti calcistiche francesi, Bein Sport e DAZN… Niente sembra poter impedire la stelle filanti Di streamer. Se in Francia il loro numero fosse diminuito del 18% tra il 2022 e il 2023, sempre secondo Ipsos, questa inflessione sarebbe dovuta solo alla sua progressiva sostituzione con l’IPTV, ancora poco diffusa in Francia qualche anno fa. Le emittenti possono sollecitare i servizi pubblici a dotarsi di nuove armi per combattere questa piaga, con il blocco dei siti illegali in tempo reale, l’unico modo per riportare sulla strada giusta i recalcitranti consumatori di calcio diventati pirati del WorldWideWeb è altrove. Ad esempio, offrire un servizio di qualità a un prezzo ragionevole. Promuovendo eccessivamente il suo prodotto alle spalle dei sostenitori, è riuscita solo a sabotare il suo giocattolo.

L’offerta per vedere la Ligue 1 è passata in circa dieci anni da un pacchetto completo, comprendente i migliori campionati europei e la Champions League a un prezzo interessante, a una formula orribile, troppo costosa, con un format scontato, senza set né trasmissione a raccontarci del nostro campionato e di una scarsa trasmissione pochi istanti prima di ogni partita. La Lega avrebbe potuto prevedere il fallimento di questa nuova formula dopo il fiasco di Mediapro, quando già nel 2015 il modello Bein Sport si era rivelato deperibile nonostante i suoi 2,3 milioni di abbonati e la sua offerta molto più allettante. Quanto è lontana la febbre della domenica sera, quando la Lega dei Talenti poteva tenerci con il fiato sospeso per ore, a partire dalla partita delle 17 sul Società calcistica del Canale per far lievitare la salsa e assaporare come si deve lo choc della domenica. In confronto, i fine settimana architettati da DAZN hanno un sapore decisamente insapore.

La “reduflazione » Calcio francese

Un servizio deprezzato e un prezzo aumentato, per un prodotto che è appena migliorato. Il calcio francese è diventato una triste incarnazione del fenomeno della “reduflazione”. Gli sfoghi colpevoli dei dirigenti del calcio francese nei confronti del loro pubblico insoddisfatto non incoraggiano le persone ad abbandonare le pratiche illegali quando arriva il momento di guardare una partita. Chi si dissangherebbe per l’epurazione settimanale per giustificare lo stipendio astronomico di Vincent Labrune (passato da 100.000 a 70.000 euro al mese, ovviamente) o per rendere redditizia l’operazione del fondo di investimento CVC? Quale tifoso della Ligue 2 avrebbe pietà di Bein Sport, che disprezza costantemente il pubblico nella lobby d’élite? Se oggi l’aumento massiccio dello streaming illegale nel calcio sconvolge il suo equilibrio finanziario, è anche un incentivo per un esame di coscienza. Prendendo troppo i suoi seguaci per mucche da mungere, la sanzione era inevitabile.

Abbiamo trovato l’unica persona che guardava il PSG-Saint-Étienne

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