come De Zerbi ha instaurato un sistema di meritocrazia all’interno della rosa del Marsiglia

come De Zerbi ha instaurato un sistema di meritocrazia all’interno della rosa del Marsiglia
come De Zerbi ha instaurato un sistema di meritocrazia all’interno della rosa del Marsiglia
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Le scelte di Roberto De Zerbi in occasione della sfida di domenica con OM-Le Havre (vittoria per 5-1) illustrano una gestione improntata alla meritocrazia. Anche se il tecnico italiano ha avuto cura, contro l’HAC, di coinvolgere quanti più giocatori possibile.

Con Roberto De Zerbi nessuno status né privilegi. Colui che merita di giocare, attraverso il suo rendimento in partita, il suo atteggiamento e la sua serietà in allenamento, raccoglie i frutti. Domenica, contro il Le Havre (vittoria per 5-1), una delle scelte più importanti, dopo il ritiro di Pierre-Émile Hojbjerg, sarà sicuramente stato il mandato di Bilal Nadir. Sorprendente dall’esterno, ma logico per chi sa come funziona “RDZ”.

>> Rivivi l’OM-Le Havre (5-1)

L’italiano lo ha spiegato dopo la partita, riconoscendo che poteva esserci una certa logica nel far partire Ismaël Koné, e che gli è passato per la mente. Il canadese è stato ingaggiato quest’estate per 12 milioni di euro, dovrebbe essere un rinforzo importante, ma De Zerbi si aspetta di più dal suo centrocampista e crede… “che non sia al 100%”.

L’allenatore dell’OM ha quindi fatto una scelta puramente sportiva e logica dando la possibilità a Nadir di partire titolare. A “RDZ” piace molto il profilo del giovane centrocampista 21enne, che dà il massimo per “rispettare le aspettative” del suo allenatore, con un profilo tecnico e di percussioni che ha subito catturato l’attenzione del tecnico italiano.

Nessuna considerazione legata al CV, all’età o all’importo del trasferimento

Questa è anche la filosofia di Roberto De Zerbi. Anche in altri ruoli l’allenatore non si preoccupa di considerazioni legate al curriculum, all’età o all’importo del trasferimento. Lilian Brassier probabilmente ha capito il messaggio già da tempo e ancora di più da domenica. L’ex giocatore del Brest è rimasto in panchina, mentre Derek Cornelius era appena uscito, ed è stato Adrien Rabiot a essere scelto per dare una mano in difesa al centro sinistra. All’inizio della stagione, dopo la famosa sconfitta dell’OM-Auxerre (3-1), De Zerbi non ha esitato a relegare Quentin Merlin in panchina, in favore di Ulisses Garcia.

Sintomatico è anche il caso dell’attaccante avanti. Inizialmente, l’allenatore del Marsiglia non aveva pensato di stravolgere così presto le gerarchie nell’avanguardia del settore offensivo, anzi ripetendo a inizio stagione che Elye Wahi era il suo titolare. Ma indipendentemente dal prezzo del trasferimento di quest’ultimo, gli è stato subito chiaro che il profilo di Neal Maupay si adattava di più al suo sistema di gioco, con in particolare questa capacità di tenere la palla con le spalle alla porta e di rimanere molto forte. nel perno.

Rongier lo ha convinto “in cinque minuti”, un esempio per gli altri

L’ingresso in gioco di Wahi, Koné e persino Jonathan Rowe domenica ha dato ragione a RDZ. La partita era finita, quindi il tecnico dell’OM ha avuto l’occasione di rianimarli un minimo, dare loro ritmo, dando loro fiducia, ad esempio, con il gol di Elye Wahi, che ha festeggiato con un abbraccio a De Zerbi. Ma le rispettive prestazioni di fine gara probabilmente avranno confermato De Zerbi nelle scelte iniziali. Alla domanda dopo la partita sulle sue aspettative nei confronti dei giocatori che attualmente hanno lo status di sostituto, RDZ ha spiegato di aver chiesto loro qualcosa di molto semplice: esibirsi bene e farlo dubitare quando lo faranno. avere l’opportunità. L’italiano ha anche citato l’esempio di Valentin Rongier, che, “in cinque minuti” durante il suo ingresso contro il Nantes (Rongier era apparso in campo… all’87’, ndr), lo ha pensato e si è messo in testa che il la squadra sarebbe più equilibrata con lui. La sua idea di rilanciare il centrocampista risale quindi a questa data, anche se nel frattempo il fiasco contro l’Auxerre probabilmente lo ha motivato ad agire ancora più velocemente.

Dopo la sconfitta al Vélodrome, l’OM è rimasto imbattuto e la formazione titolare è cambiata ben poco. I giocatori che sono un po’ meno nelle carte di De Zerbi sanno quindi che nulla è definitivo e che le loro prestazioni in allenamento e in occasione di eventuali inserimenti in campo potranno rilanciare la competizione. È così che l’allenatore italiano ritiene di dover mantenere l’emulazione all’interno dello spogliatoio.

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