Anthony Mandréa ha rilasciato un'intervista di rara sincerità ai colleghi di Foot Mercato. Il portiere dei Verdi lo sa: se non torna a giocare molto velocemente, perderà il posto in Nazionale.
Parole di una franchezza alquanto sconcertante in un mondo calcistico abituato all'ipocrisia e ad un linguaggio legnoso particolarmente forbito. Con FootMercato, Anthony Mandréa (27) ha annunciato chiaramente il suo ingresso nel mercato dei trasferimenti, menzionando ampiamente l'importanza dell'Algeria nella sua decisione.
Divenuto sostituto del Caen, che non se la passa meglio (lo Stade Malherbe è 16esimo e retrocesso nella seconda divisione francese), Mandréa e le sue 18 selezioni non possono tollerare un simile status: “Mi sono sentito importante all'interno della squadra (di Caen) e ho avuto un posto importante nella selezione con selezionatori che hanno avuto fiducia in me. Adesso questo è stato messo in discussione e questa situazione non mi va bene. L'ho già detto prima, non sono un sostituto del portiere, né un portiere di panchinaalmeno non ora, forse più tardi. Voglio ritrovare il tempo per giocare e divertirmi. Devo lasciare il club per trovare un progetto migliore per me e trovare questo punto di partenza per tornare alla selezionecontinuano a giocare e ad avere un ruolo importante lì.»
“Petković mi ha detto chiaramente che per me era meglio giocare”
Proprio questa Nazionale è al centro delle preoccupazioni quando si pensa al prossimo mercato invernale. Consapevole di non avere la minima possibilità di tornare a giocare a breve al Caen, vuole quindi partire il prima possibile: “Tra un anno c'è una nuova Coppa d'Africa in Marocco e c'è il Mondiale che arriva alle spalle nel 2026, con le partite di qualificazione che arriveranno prima. Queste partite di selezione le posso dire addio se continuo a stare in panchina e questo non mi è possibile. È inconcepibile, non posso, ho lavorato tantissimo per arrivare dove sono e non posso mollare oggi.
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Concludendo il suo intervento spiegando che d'ora in poi è aperto a tutte le opportunità, spiegherà, per giustificare la sua imminente necessità di cambiamento, che Vladimir Petković gli aveva chiaramente consigliato di giocare di nuovo il prima possibile, soprattutto di fronte alla forte concorrenza : “Ho avuto una discussione con l'allenatore, mi ha detto che la cosa migliore per me era giocare. Ovviamente, anche senza che me lo dicesse, lo sapevo benissimo. Dietro ci sono portieri molto bravi che spingono e che sono pronti a giocare per la Nazionale. Sono titolari nel loro club e possono affermare di affermarsi come i numeri uno. Con gli altri due portieri selezionati (Alexis Guendouz e Alexandre Oukidja, ndr), abbiamo un ottimo rapporto all'interno della selezione, ciò non impedisce il fatto che vogliamo giocarli tutti e tre, essere titolari tutti e tre e se voglio continuare per esserlo, devo giocare. Lo so molto bene e Me lo ha detto l’allenatore e questo mi spinge ancora di più a fare questa scelta di andare via.»
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