Allenatore per quasi una stagione e mezza tra il 2021 e il 2022, Olivier Dall'Oglio, prima del suo ricongiungimento con l'MHSC sabato sera, ha parlato sulle colonne di Mezzogiorno libero sul suo passaggio nell'Hérault:
“È stato breve, un po’ breve. Non avevamo molto tempo. Penso che fosse una squadra in transizione. Quando arriviamo, perdiamo Hilton, Laborde e Delort. La squadra si è comportata abbastanza bene, ma stava perdendo questi preziosi dirigenti.
Bisognava ricostruire e, quando si ricostruisce, c’è sempre un periodo di fragilità. Mi sarebbe piaciuto restare ancora un po' per ricostruire. Questa era l'idea principale dato che avevo ingaggiato tre giocatori. Ci siamo avvicinati un po' al centro di formazione perché era iniziato il lavoro con i giovani. »
L'ex allenatore Pailladin torna prestissimo tra i dirigenti, probabilmente troppo assente come molto spesso ultimamente purtroppo:
“L’equilibrio generale c’era ma bisognava trovare le giuste condizioni. Lo vediamo qui a Saint-Étienne, ci mancano i dirigenti. Quando non ce n'è uno, ci vuole un po' più di tempo per funzionare. Questo è un po' il rammarico che ho all'MHSC, non mi hanno concesso molto tempo, anche se neanche noi eravamo in pericolo. Quando me ne sono andato, eravamo 11esimi. Penso che oggi sarebbero tutti felici di essere in questo posto. »
Il quotidiano regionale si schiera a suo favore sottolineando i cambi di allenatori che non si sono mai interrotti dopo la sua partenza: “Si può cambiare allenatore dodici volte… Le difficoltà c'erano. C’è una transizione che doveva avvenire. Successivamente si sono verificati alcuni errori nel reclutamento. Non devi commettere errori. Se prendi giocatori senior, devono essere presenti. Altrimenti diventa rapidamente traballante. È un peccato. »
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