I tifosi del Marsiglia hanno potuto constatare ancora una volta che Roberto De Zerbi è un allenatore focoso con il suo pubblico molto arrabbiato dopo la sconfitta contro l'Auxerre. Fin dall’inizio ha messo le carte in tavola con i suoi giocatori…
L'Équipe racconta infatti un aneddoto piuttosto sconvolgente, accaduto durante la discussione della prima partita della stagione a Brest. L'allenatore avrebbe proiettato sui suoi giocatori il contratto che il Manchester United gli avrebbe offerto. Secondo quanto riferito, ha spiegato: “ Questo è il contratto che mi hanno proposto, un contratto di più stagioni, con lo stipendio che immaginate. Qui è dove non sono stato, perché metto la mia passione prima del denaro. Sono venuto a Marsiglia per passione. »
“Se sono io il problema, devo andarmene.” I soldi non significano niente per me.”
Questo è ciò che ha dichiarato direttamente davanti ai giornalisti sbalorditi: “Devo assumermi la responsabilità di questa sconfitta casalinga. Abbiamo difficoltà in casa, questo è chiaro. Non so se è mancanza di coraggio o di personalità. Sono venuto qui a suonare al Vélodrome perché volevo vivere quell'esperienza. Se il problema sono io, sono pronto a partire. Parto senza soldi, il resto non mi interessa. Non voglio trovare scuse e dire sciocchezze. Non ho intenzione di scappare, dobbiamo affrontare la realtà. Questo è quello che devo fare. Giocare al Vélodrome è un privilegio. Devo trasferire la mia passione per il calcio ai giocatori. Al PSG giocavamo in dieci, è vero. Ma quello che ho visto undici contro undici non mi è piaciuto. Ci sono prestazioni che non sono buone in casa. In trasferta abbiamo fatto buone prestazioni, a Tolosa, Montpellier, Nantes. Non possiamo parlare di questo secondo posto. Devo poter dare, trasmettere qualcosa. Vivo per cose che trascendono il calcio. Ripeto, se sono io il problema, devo andarmene. Il denaro non è niente per me. È la ricompensa del lavoro che è importante. Non ho cose negative da dire sui miei giocatori. Se me ne vado, lascio il mio cuore, la mia anima.
Quando dico che mi assumo la responsabilità, mi sento davvero responsabile. Quello che ho appena detto su Pablo Longoria e Medhi Benatia è quello che ho detto ai giocatori. Parlo sempre con i miei giocatori nello spogliatoio, i dirigenti erano presenti. Ti dico esattamente le stesse cose. Ciò che devo dire, l'ho detto. Ho un volto. Non credo che la soluzione sia cambiare giocatori. Hanno coraggio, personalità. Serve passione, serve capire quanto siamo fortunati a giocare in questo stadio, per questo club. Se riusciranno a capirlo, è ovvio che faremo meglio. Devono capire cosa vuol dire giocare nel Marsiglia. Per giocare qui devi capire la città, la storia del club. Dobbiamo essere attentatori suicidi. Sto impazzendo non capendo perché possiamo fare certe cose fuori e a casa no. Dobbiamo cercare di trovare soluzioni. »
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