La partenza di Kylian Mbappé dal PSG ha provocato un acceso conflitto con il presidente Nasser Al-Khelaïfi, secondo l'Equipe.
Il conflitto tra il PSG e Mbappé, che chiede 55 milioni di euro tra stipendi e bonus non pagati, è lungi dall'essere finito. Nonostante le ingiunzioni della LFP, il PSG si rifiuta di pagare.
E sul piano personale, le rivelazioni della squadra aggiungono dettagli al conflitto tra il club e il giocatore. Dietro le quinte, Al-Khelaïfi avrebbe tentato di danneggiare la carriera di Mbappé, in particolare limitando il suo tempo di gioco e vietando il trasferimento al Real Madrid. Nonostante gli sforzi per rinnovare il dialogo, Mbappé ha rifiutato qualsiasi discussione.
La NAK non avrebbe apprezzato internamente l'annuncio del giocatore lo scorso febbraio. Il presidente del PSG avrebbe informato il giocatore che non sarebbe mai passato al Real Madrid. Il che avrebbe fatto ridere Mbappé, che poi è stato libero di scegliere dove giocare a fine contratto, e di firmare un preaccordo a gennaio;
Al-Khelaïfi ha poi chiesto all'allenatore dell'Ile-de-France Luis Enrique di fare a meno dei servizi degli Habs. Richiesta rifiutata dal tecnico spagnolo, che non ha voluto privarsi del suo miglior giocatore durante la stagione, ma l'ex allenatore del Barcellona ha accettato di ridurre il suo minutaggio.
In primavera, il tecnico del PSG ha provato a riallacciare i rapporti con Mbappé invitandolo a casa sua per discutere con un obiettivo: spingere il Merengue a pagare un risarcimento. Ma il capitano dei Blues ha rifiutato la minima discussione.
La situazione è peggiorata quando suo fratello Ethan è stato escluso dalla convocazione per ordine di Al-Khelaïfi, scatenando la forte reazione di Mbappé. Questo conflitto, segnato da tensioni personali e decisioni controverse, ha portato alla rottura completa tra il giocatore e il club parigino e allo scontro finale tra i due uomini. Continuazione della storia prima dei Prud'Hommes.
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