“Ancelotti mi ha sorpreso con il suo sistema”

“Ancelotti mi ha sorpreso con il suo sistema”
“Ancelotti mi ha sorpreso con il suo sistema”
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L’allenatore di Porriño ha parlato dopo la sconfitta contro il Real Madrid (1-2). Si è detto molto orgoglioso della prestazione dei suoi giocatori e ha ammesso che Ancelotti lo ha sorpreso con il suo approccio tattico.

Cosa hai detto ai tuoi giocatori?

Sono orgoglioso perché la squadra è riconoscibile ogni fine settimana. Cerchiamo di dominare le partite, sia che abbiamo davanti lo stemma del Real Madrid, quello dell’Atlético o dell’Athletic. Siamo i protagonisti di ogni partita, questa è la strada da percorrere, poi dobbiamo aggiustare le situazioni di transizione o di difesa a centrocampo per evitare che gli avversari ci corrano tanto come hanno fatto nel primo tempo e cerchino di segnare , anche se è anche merito del grande portiere del Real. Abbiamo creato tante occasioni, ma non abbiamo avuto un briciolo di fortuna nelle tre partite che ci sono sfuggite come Villarreal, Atlético e Real Madrid, ma è la strada da percorrere e dobbiamo continuare a insistere. Sono contento del lavoro, sempre con sfumature, e deluso per la sconfitta.

Sei rimasto sorpreso dal sistema Madrid?

Sì, praticamente ci hanno eguagliato, hanno messo Tchouameni in questa linea di tre difensori centrali e hanno provato a darci tempo in perno. Abbiamo avuto difficoltà a muoverci nei primi minuti, infatti da lì è arrivata la sconfitta del primo gol. Era più difficile generare da fuori e avevano tre giocatori a disposizione, soprattutto con Mbappé, Vinicius e Bellingham a destra, cosa non usuale. Nonostante tutto ci siamo adattati bene, senza farci pressare completamente dai tre che ci sono costati un po’ cari, ma non abbiamo sofferto troppo e credo che nel primo tempo abbiamo lanciato troppi palloni nell’ultimo terzo e abbiamo permesso ai nostri avversari di correre, mentre avevamo tempo. È qui che dobbiamo avere un po’ più di ritmo e personalità.

La differenza di punteggio è dovuta solo alla qualità?

Abbiamo cambiato un po’ il piano a metà tempo per quanto riguarda l’altezza delle ali, l’orientamento di Rudiger per dare ai nostri due centrocampisti il ​​tempo di entrare in area, ma soprattutto sono stati coinvolti i tempi degli attacchi. Volevamo attaccare troppo velocemente nel primo tempo. È anche vero che le prime due transizioni hanno prodotto occasioni molto chiare e la squadra ha visto in questo un modo per fare danni, ma una volta protette, dobbiamo essere molto più lenti, dandoci il tempo di bilanciarci in modo che non si verifichino. contrastarci, per essere più precisi nei passaggi in situazioni molto semplici, dove perdevamo palla per l’ansia di giocare questo tipo di partite. E’ anche vero che abbiamo tanti giovani che devono abituarsi a giocare in questo tipo di scenari. E poi, ovviamente, sono i migliori nel rifinire.

È soddisfatto del lavoro difensivo?

Sì, penso che oggi abbiamo difeso bene a muro basso contro un avversario come il Real Madrid. C’è stata un’azione che Vinicius ha concluso nel primo tempo e per il resto penso che siamo stati bravi. Abbiamo avuto la pazienza di organizzarci e da lì siamo andati avanti. Se dovessi scegliere chi avrà il faccia a faccia all’ultimo minuto sceglierei mille volte Douvikas, ma oggi non è tornato. Avevamo Ilaix, che oggi ci avrebbe portato molto con il suo fisico e la sua capacità di gestire la palla, e Aspas, che è il miglior giocatore nella storia di questo club.

Qual è stata la formula per battere il Real Madrid?

Sapevamo che volevano pressare ed era molto difficile per le ali rientrare. In realtà abbiamo trovato Bamba più volte nel primo tempo in modo che potesse passare attraverso i perni. Se i pivot sono pressanti, Borja gli dà anche tante soluzioni di piede così da poter girare alto e correre molti rischi. Nella prima fase sapevamo che ci avrebbero uniti e la soluzione era trovare Borja. Poi nel pressing è vero che dovevamo allargarci a tre, ma credo che siamo riusciti ad adattarci velocemente.

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