Il grande sfogo di Mehdi Benatia dopo l’OL-OM ha causato gravi danni secondo l’ex arbitro della Ligue 1, Amaury Delerue.
Mehdi Benatia si è lasciato trasportare il 22 settembre, la sera della vittoria dell’Olympique Marsiglia sul campo dell’Olympique Lyonnais (2-3, 5a giornata di Ligue 1). Un incontro alla fine vinto dai Focesi, ma nel quale alcune decisioni dell’arbitro Benoît Bastien non sono state trasmesse allo staff dell’OM. Abbastanza per sconcertare il consigliere sportivo del Marsiglia che da allora ha ricevuto una squalifica di sei partite, di cui tre ferme. Ma i commenti poi fatti da quest’ultimo sono rimasti bloccati in gola al corpo arbitrale. L’ex informatore della Ligue 1, Amaury Delerue, ha reagito sull’argomento.
Intervistato al microfono di RMC questa domenica, l’uomo che oggi ricopre il ruolo di manager-istruttore degli arbitri della L1 ha deplorato con forza le parole di Mehdi Benatia, evocando un duro colpo all’arbitraggio. “Da un punto di vista generale queste uscite fanno molto male agli uomini che stanno dietro gli arbitri, dal momento che attacchiamo la probità e l’onestà. » Anche Amaury Delerue ha evidenziato un impatto terribile: “Fa danni, ma lo fai anche nel calcio dilettantistico e purtroppo troppi atti di violenza in questi strati, con persone semplicemente impotenti. »
Critiche, ma costruttive
L’allenatore-allenatore ha poi spiegato come ha lavorato sull’argomento con Benoît Bastien dopo la partita.
“Per quanto riguarda la gestione di Benoît Bastien e degli altri arbitri attaccati dopo la partita, si tratta di circondarli, ascoltarli, sostenerli. » Dopo questo incidente, tuttavia, l’arbitro non ha decretato che Benoît Bastien non avrebbe mai più fischiato una partita che si sarebbe svolta allo stadio Vélodrome di Marsiglia. Amaury Delerue ha voluto inoltre chiarire che il legame non è stato interrotto tra la direzione arbitrale e Pablo Longoria, attuale presidente dell’OM.
“La nostra apertura, la nostra comunicazione verso i club, in particolare con questo evento o altri, è fondamentale. Non abbiamo nulla da nascondere e siamo aperti al dialogo. Criticate se volete le nostre decisioni, parliamo di calcio, parliamo di tecnica arbitrale, ma non attacchiamo gli uomini e le donne che stanno dietro ai fischietti. » Il messaggio è arrivato.