- Alfred Gerente (1821-1868)
sotto la direzione di Eugène-Emmanuel Viollet-le-Duc (1814-1869)
Vetrata della cappella Saint-Pierre, 1865, minacciata dal progetto
Parigi, Cattedrale di Notre Dame
Foto: La Tribuna dell’Arte
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La petizione contro la rimozione delle vetrate di Viollet-le-Duc a Notre-Dame ha appena superato le 275.000 firme e contiene anche numerosi nomi di persone appartenenti al dipartimento del patrimonio del Ministero della Cultura. Ma un funzionario di questo dipartimento, ex curatore regionale dei monumenti storici della DRAC Île-de-France, ex consigliere patrimoniale del ministro Rima Abdul-Malak e oggi ispettore generale degli affari culturali, ha appena dimostrato un coraggio ancora maggiore, come sappiamo molti di loro sono cauti quando si tratta di disapprovare la politica del loro ministero quando è contraria alla loro missione.
Si tratta di Antoine-Marie Préaut, che ha scoperto, insieme a molti dei suoi colleghi, di aver appena ottenuto, in una “promozione speciale della Cattedrale di Notre-Dame de Paris 2024”, il grado di cavaliere dell’Ordine Nazionale al Merito. Ma antepone la tutela del patrimonio di cui è responsabile a questo tipo di ricompensa. Ha infatti pubblicato sul suo account Linkedin un messaggio lungo e intransigente che termina così:
« Questo impegno e determinazione nel salvaguardare ciò che rende autentico l’edificio tutelato è l’essenza dell’azione del Servizio monumenti storici su tutto il territorio nazionale.
Come obbligo che ci viene imposto, spetta a noi, ciascuno nel suo ruolo, individuare i mezzi per custodire e trasmettere, come contrabbandieri, il patrimonio di cui i nostri predecessori o i nostri contemporanei ritenevano che le qualità dell’arte e della storia rendessero auspicabile la conservazione .
Per rispetto del compito duro e invisibile della custodia della cattedrale e dell’eccezionale lavoro del suo restauro, a sostegno dell’opera, talvolta sacerdotale, di coloro che, in tutta la Francia, hanno prestato giuramento di patrimonio, ma anche perché formulo l’auspicio merito che non è quello di un disconoscimento, riceverò questa decorazione con umiltà ma non senza gioia quando l’incertezza che grava sul futuro delle vetrate risparmiate di Notre-Dame sarà rimossa.
Lungi dall’essere immutabili, i monumenti storici, testimoni dell’eccellenza, sono terreno fertile per la creazione.
L’architettura e l’arte contemporanea sono per loro la garanzia della sostenibilità purché la arricchiscano e non la sostituiscano. »
Antoine-Marie Préaut merita quindi questa distinzione per due motivi: per il suo contributo al salvataggio di Notre-Dame e per il suo rifiuto di questa decorazione finché le vetrate che ritiene suo dovere proteggere non siano definitivamente risparmiate. Dobbiamo lodare questa posizione assunta pubblicamente e sperare che altre persone insignite del grado della Legion d’Onore o dell’Ordine Nazionale al Merito seguano questo esempio. In ogni caso è un appello che rivolgiamo loro.
La lotta per salvare le vetrate di Notre-Dame non è finita, anzi. Dobbiamo continuare a fare pressione sull’esecutivo firmando e facendo firmare la petizione, manifestando pubblicamente la nostra opposizione a questa cattiva azione contro la cattedrale e il patrimonio comune e sostenendo finanziariamente l’associazione Sites & Monuments che presto guiderà questa lotta prima i tribunali.
C’è ancora tempo perché il Presidente della Repubblica e il Ministro della Cultura abbandonino questo progetto che si oppone a tutti i principi di tutela del patrimonio di cui sono responsabili.
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